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Censimento Fai, un aiuto per la Chiesa della Congrega

Redazione
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I luoghi del cuore appartengono a una geografia sentimentale in cui ciascuno di noi è un viaggiatore speciale. I luoghi del cuore sono prima di tutto nostri, personali, si identificano con motivazioni talvolta razionali, talvolta misteriose. Che si tratti di borghi, di spiagge, di giardini, di fontane, di gioielli dell’arte o di spazi apparentemente “normali”, devono la loro forza evocativa al nostro passato, al fatto di essere stati uno dei palcoscenici della nostra vita. E così come i luoghi trasformano le persone, allo stesso modo le persone possono trasformare i luoghi, fare loro del bene, proteggerli e salvarli con azioni concrete.

Lo strumento per questo grande gesto individuale e collettivo è l’8ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, organizzato dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che anche quest’anno si svolgerà dal 17 maggio al 30 novembre 2016. L'edizione 2016 è dedicata all'archeologo Khaled al-Asaad, l'eroe di Palmira, esempio di come anche le singole persone possano cambiare il destino di luoghi preziosi.

Quest’anno il bene che avrà ottenuto più segnalazioni riceverà un contributo di 50.000 euro, il secondo classificato 40.000 euro e il terzo 30.000 euro. È previsto inoltre lo stanziamento aggiuntivo di 7.000 euro per i luoghi che supereranno i 100.000 voti e di 4.000 euro per quelli che raccoglieranno oltre 50.000 voti, mentre il luogo che raccoglierà più voti nelle filiali Intesa Sanpaolo beneficerà di un contributo aggiuntivo di 5.000 euro. E il luogo che avrà più voti via web, indipendentemente dalla sua posizione nella graduatoria finale, verrà premiato con la realizzazione di un video promozionale da parte di una troupe professionale.

Il gioco è strettamente legato al tema delle emozioni e invita, attraverso specifiche domande, a creare la mappa delle proprie emozioni votando i luoghi ad esse associati. La mappa delle emozioni permette di disegnare una “cartina” dei propri luoghi del cuore, da condividere su Facebook con gli amici che hanno contribuito a rendere speciali questi beni.

Da diverse zone, come per esempio Spoltore, ci hanno chiesto di segnalare questo "bene", ossia la Chiesa della Congrega ossia la chiesa della Madonna del Rosario di Villa Santa Maria (Chieti) per la bellezza e le emozioni che essa suscita a chi la visita e, noi, in questi ultimi giorni di censimento Fai, vogliamo aiutare a diffondere il messaggio. 

Ricordiamo che per votare i luoghi che hanno più emozionato basta un click e c'è di tempo fino al 30 novembre 2016, ancora pochi giorni dunque per partecipare all'ottavo censimento. 

Entra qui http://iluoghidelcuore.it/luoghi/87775 .

LA CHIESA DELLA CONGREGA DI VILLA SANTA MARIA 

Fine secolo XVII. Unica costruzione esistente all’epoca al di fuori del primo nucleo cittadino di case. Detta anche Chiesa della Congrega essendo allora Villa Santa Maria sede di una Congregazione di carità: la Confraternita del SS Rosario. Tutte le abitazioni che sorgono lungo la via della chiesa fino alla chiesa stessa si svilupparono nel XVIII e XIX secolo.

La tesi della collocazione della chiesa nel settecento è verosimilmente sostenuta anche dalla constatazione che, contrariamente a quanto accadeva prima di questo secolo per le chiese confraternali, qui l’oratorio riservato ai membri della confraternita non è più distinto dal resto della chiesa, ma trova la sua sistemazione nella cellula spaziale centrale della chiesa, già nella zona presbiteriale, dove sono ancora presenti gli scanni riservati proprio ai membri della confraternita. Questa stessa sistemazione infatti la ritroviamo in altre chiese d’Abruzzo sedi di confraternite, tutte riferibili al secolo XVIII L’edificio si sviluppa su due piani.

Il piano superiore, che affaccia direttamente sul piano strada, costituiva la chiesa vera e propria, in cui si svolgevano le funzioni religiose e in cui si riuniva la Congrega; il piano, inferiore, seminterrato, a cui si accedeva dall’interno della chiesa attraverso un’apertura situata ai piedi dell’altare maggiore, e dall’esterno mediante un’apertura ricavata all’esterno sulla parete della zona absidale; in questo locale venivano sepolti i membri defunti della Confraternita. Sulla maggior parte delle mura sono presenti evidenti tracce di riparazioni e restauri, purtroppo il più delle volte eseguiti utilizzando materiali incompatibili con i materiali originari.

La facciata semplice e lineare è in pietra grezza lasciata a vista, appena sbozzata. Interrompe la monotonia della facciata il semplice portale centrale in pietra calcarea. Il campanile, molto bello, elegante e originale, sorge in fondo sul lato destro della chiesa, guardando la facciata, ed è stato oggetto di un recente restauro e consolidamento. All'interno della chiesa si trovano alcuni preziosi dipinti del maestro Nicola Ranieri, un pittore nato a Guardiagrele nel 1749 che rivesti' un ruolo centrale negli sviluppi dell'arte religiosa abruzzese fra ''700 e  '800. Tra essi la Madonna del Rosario, posta sull'altare maggiore, e la Madonna Immacolata e santi, posta sull'altare laterale.

La chiesa, infine, custodisce un organo di pregevole fattura a diciannove canne di facciata, risalente agli inizi del 1800. Con estremo dispiacere dobbiamo subito constatare che la chiesa, da tempo chiusa al culto per la necessità di riparazioni e restauri mai effettuati per mancanza di finanziamenti, fornisce un’immagine dell’interno che presenta uno stato di completo abbandono e degrado. Le superfici delle pareti sono intonacate, ma presentano forte umidità e perdite di materiale; la pittura bianca, inoltre, è stata ripristinata solo nella parte bassa delle pareti, mentre le volte e la cupola sono state lasciate con l’intonaco grigio, fortemente rovinato. Facciamo subito notare che tutta la decorazione interna è realizzata con stucchi dipinti di bianco che riproducono putti, conchiglie, ghirlande, cartigli ed altri elementi riferibili al periodo tardobarocco.

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