“Il Partito Socialista Italiano torna in corsa a Pescara e presenta una propria lista per il rinnovo del Consiglio provinciale del prossimo 8 gennaio. Sei i candidati in lizza, tutti amministratori di livello, tra cui ben tre vicesindaci, segno della capacità di attrattiva del nostro partito. Ci spiace che il Pd, ancora una volta, abbia deciso di non aprire alle nostre sollecitazioni, continuando piuttosto il proprio percorso in solitario, ma a braccetto con i Teodoro e Sel, un atteggiamento che ci auguriamo subisca delle modifiche sostanziali nei prossimi mesi, o non sarà di buon auspicio per il futuro che è imminente”.

Lo ha detto Giorgio D’Ambrosio, neo-segretario regionale del Partito Socialista Italiano che oggi ha ufficializzato la presentazione della lista del PSI per le provinciali di Pescara dell’8 gennaio prossimo.

Sei i candidati in lista: lo stesso Giorgio D’Ambrosio, consigliere comunale a Pianella; Riccardo Padovano, consigliere al Comune di Pescara; Francesco Colarossi, consigliere comunale a Carpineto della Nora; Laura Finocchio, vicesindaco di Civitaquana; Lorenzo Ferri, vicesindaco di Cappelle sul Tavo; Marco D’Andrea, vicesindaco di Villa Celiera.

“Con le elezioni provinciali – ha detto il Segretario D’Ambrosio – il Partito socialista torna ufficialmente in corsa e si misura con l’appuntamento elettorale, un momento fondamentale che ci consentirà anche di tastare il polso e gli umori del territorio. Ringrazio tutti i candidati che hanno accettato la sfida, ovvero di partecipare alla competizione, e che si sono iscritti al PSI. Ancora una volta, invece, dobbiamo constatare l’assenza di dialogo con il Partito Democratico che ha deciso di non aprire alle nostre sollecitazioni, ma ha scelto di continuare il proprio cammino politico a braccetto con i Teodoro e Sel,  nonostante quanto sta accadendo a Pescara dopo il rimpasto di giunta. La non-considerazione registrata, ancora una volta, nei nostri confronti speriamo che giunga a una svolta positiva, con la disponibilità all’apertura di un confronto all’interno della coalizione. In caso contrario è evidente che tale atteggiamento non sarà di buon auspicio per il futuro che è ormai imminente”.