Sul piano delle presenze turistiche nel 2023, il risultato dell'Abruzzo è confortante, ma serve accrescere la capacità della regione di farsi conoscere sui mercati esteri dove si registrano ancora le maggiori criticità. Secondo Cna Turismo Abruzzo, il quadro tracciato dall'Istat nel recente report 'L'andamento turistico in Italia: prime evidenze del 2023' deve essere considerato "un punto di partenza di grande valore, visto che è contrassegnato da oltre 1,7 milioni di arrivi e 6,5 milioni di presenze nei nostri esercizi ricettivi".
Resta il nodo della provenienza dei visitatori, che mette l'Abruzzo agli ultimi posti della graduatoria nazionale tra regioni quanto agli ospiti stranieri, con l'85,6% di residenti in Italia e il 14,4% di non residenti. "Serve una maggiore attenzione alla presenza sui mercati esteri - aggiunge il responsabile di Cna Turismo Abruzzo, Gabriele Marchese (foto) - Un segmento strategico decisivo su cui ancora stentiamo ad affermarci. Per questo occorre rafforzare la collaborazione tra Regione e operatori, per studiare insieme strategie, pacchetti e percorsi".
Affinché questo salto di qualità possa effettivamente verificarsi, a detta di Cna, occorre contare pienamente sul ruolo che la più importante infrastruttura dedicata, l'aeroporto, può esercitare per attrarre e facilitare le presenze straniere: "Il calo di viaggiatori registrato tra gennaio e aprile nello scalo pescarese non è un segnale troppo confortante. Perché, se è vero che si tratta del risultato della cancellazione di due rotte interne, Torino e Milano Linate, è anche vero che soprattutto la seconda rappresenta un hub strategico per poter raggiungere l'Abruzzo anche dall'estero. In questo senso Cna, che nella storia della società di gestione, la Saga, è stata l'unica associazione d'impresa ad aver investito in anni recenti, auspica la ripresa di un dialogo fattivo che indichi tempi e modi di rilancio dei collegamenti".