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Mafia dei pascoli, «necessario fare chiarezza e non abbassare la guardia»

Coldiretti Abruzzo plaude all’impegno di magistrati e forze dell’ordine per la maxi operazione “Transumanza”

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Un sodalizio criminale dedito, con l’aggravante mafiosa, a perpetrare frodi in danno del bilancio nazionale e comunitario con indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA) nel settore della Politica Agricola Comune (PAC). Per 9 anni i 13 facenti parte dell’organizzazione hanno portato avanti indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA) nel settore della Politica Agricola Comune (PAC) simulando il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli PAC, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli. Cinque milioni di euro il totale della truffa sequestrate a 24 imprese agricole e 38 soggetti, accusati, a vario titolo, di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche. 

Sono alcuni dei dettagli resi noti dagli inquirenti della maxi operazione “Transumanza”, condotta dalla Guardia di Finanza di Pescara e coordinata dalla DDA aquilana, contro la mafia dei pascoli scattata ieri mattina. Un’operazione che oltre l’Abruzzo ha coinvolto altre nove regioni - Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania – contro un sodalizio della “mafia dei pascoli” su cui si staglia l’ombra della mafia foggiana e delle organizzazioni criminali del Gargano. 

« Un forte apprezzamento e un sentito plauso alla magistratura e alle forze dell’ordine per i risultati della maxi operazione “Transumanza”» è stato espresso dal presidente di Coldiretti Abruzzo Pietropaolo Martinelli. « La mafia dei pascoli è un fenomeno criminoso che nuoce alle aziende, agli allevamenti e alla nostra economia che, ancora oggi, si riconosce nell’onestà delle aziende zootecniche che in Abruzzo continuano una tradizione millenaria con sacrificio e passione – sottolinea Martinelli – chiediamo che venga fatta chiarezza per rispetto degli allevatori che lavorano onestamente e che sono direttamente ed indirettamente penalizzati da questo e dai diversi fenomeni di illegalità che colpiscono il settore agroalimentare e su cui Coldiretti si è più volte espressa anche attraverso la costituzione dell’osservatorio nazionale sulle agromafie, il cui comitato scientifico è presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli». Osservatorio che ha stimato un volume d’affari complessivo annuale delle agromafie di 24,5 miliardi di euro con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno e con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale». 

 

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