L’ondata di indignazione e sgomento per l’uccisione dell’orsa Amarena non si placa in Abruzzo e non solo. Tante le prese di posizione per condannare le fucilate che l’hanno uccisa e sui social sono innumerevoli i post, anche di privati cittadini, che stanno esprimendo il dolore per la morte del plantigrado e la rabbia per il gesto. Quest’ondata si sta convogliando anche in manifestazioni che avverranno nei prossimi giorni in due luoghi diversi della regione.
«Il dolore e la rabbia per la morte dell'orsa Amarena ci chiedono di scendere in piazza e di far sentire la nostra voce di cittadine e cittadini in difesa degli animali innocenti» hanno dichiarato gli attivisti di LNDC Animal Protection che hanno convocato un sit in a Pescara. L’appuntamento è sabato 9 settembre alle 16 in piazza Unione. «Sarà l'occasione per: ricordare tutti gli orsi uccisi o prigionieri in Italia, chiedere leggi che tutelino davvero gli animali selvatici, pretendere il rispetto della direttiva Habitat sulla biodiversità , protestare contro lo strapotere dei cacciatori, invocare pene molto più severe per chi compie crimini contro la fauna selvatica» annunciano gli organizzatori.
Il giorno dopo un altro sit in è stato convocato a San Benedetto dei Marsi alle ore 15 dall’associazione Animalisti Italiani e dal Partito Animalista. «Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l'uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L'atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione – dichiarano i due sodalizi - il modello abruzzese è considerato eccellenza nella capacità di armonizzare i territori antropizzati con la biodiversità e gli ecosistemi garantendo la tutela degli animali, principio assicurato da garanzia costituzionale nella recente modifica dell'art. 9. Modello di buone pratiche che auspichiamo possa essere presto esportato su tutto il territorio nazionale e non certamente scalfito dal recedente accadimento relativo all’uccisione volontaria, ingiustificata e non necessaria dell’orsa Amarena». Obiettivo della manifestazione è, dichiarano gli organizzatori, unire «tutte le associazioni con i propri simboli e bandiere, attivisti indipendenti e liberi cittadini che non vogliono subire passivamente le prevaricazioni ed i soprusi contro i più deboli ed indifesi».