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COVID-19: COME È CAMBIATA LA NOSTRA VITA?

Girare per le piazze e vedere come il virus ha modificato anche la vita di un piccolo paese

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Sono ormai otto mesi che abbiamo come nostro nemico comune un essere estremamente piccolo ma incredibilmente pericoloso: il covid-19. 

Si è detto di tutto su questo virus che ad oggi conta numeri mostruosi di contagi e vittime: cos’altro aggiungere? 

C'è un solo aspetto che forse non ancora è stato considerato nella sua totalità, e cioè il cambiamento che potrebbe essere avvenuto in un piccolo paese come Pianella o uno qualsiasi del nostro territorio. 

I mesi del lungo lockdown ci hanno fatto venire la malinconia perfino di un caffè al bar, una passeggiata per le vie del paese o le chiacchiere tipiche della piazza.  

In una piccola realtà come quella di Pianella i bambini, nelle sere d’estate sono lasciati liberi di giocare nelle vie del paese, sapendo che ci sarà sempre un occhio di riguardo verso quei bimbi che in fondo sono come dei nostri nipoti, fratelli o figli fino al punto di sentirci in dovere di richiamarli o proteggerli da eventuali marachelle.  

Indubbiamente lo scenario è cambiato a causa di questo virus: grazie alla possibilità che il comune ci ha fornito di avere l’isola pedonale nelle sere d’estate, le famiglie hanno vissuto momenti di forte convivialità con le dovute precauzioni. 

 Ascoltando però sia le attività come bar, ristoranti e pub, sia le famiglie che passeggiavano, si possono riscontrare pareri contrastanti. C'è chi con estremo ottimismo e positività non avverte la differenza rispetto agli anni passati, ma anzi, apprezza ancor di più lo sguardo ed il sorriso del concittadino celato dietro la mascherina. C’è chi invece non ritrova più nella tipica passeggiata serale lo stesso scenario di un tempo: legge e vede nel volto del vicino molta paura e timore, lontananza e non si trova più a suo agio in questo scenario mutato in così poco tempo. Trova diffidenza.  

Anche adesso che le scuole sono state riaperte c’è un ulteriore tassello di “normalità” ma che trova differenze importanti rispetto agli anni scorsi. Ormai non è più possibile creare per i genitori quel momento di forte scambio di sorrisi e abbracci che si incontrava al suono della campanella di entrata e di uscita delle attività didattiche. Anche questo crea un pizzico di malinconia per chi è sempre stato abituato a questi momenti spensierati.  

Sembra qualcosa di futile pensare a questi momenti come a qualcosa che ci manca davvero, ma per una realtà come un paese, questo è importante. In fondo l’anima delle città è sempre stata la piazza, dove storicamente ci si incontrava per scambiare notizie, pettegolezzi e fare anche affari.  

Quindi possiamo dire che purtroppo la realtà attuale è cambiata anche nei nostri piccoli paesi, dove ci si vuole ancora bene e ci si saluta tutti, ma con un la dovuta distanza che molte volte non è solo fisica. In fondo però basta abituarsi a queste nuove abitudini e cercare di affrontare più uniti che mai questo momento non proprio felice. 

 

  

 

 

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