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Referendum 17 aprile: il Comune di Moscufo dice 'no' alle trivelle, 'si' alla tutela ambientale

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Il Comune di Moscufo si schiera contro le trivellazioni in mare e invita comitati e associazioni a mobilitarsi per la vittoria del sì al referendum del 17 aprile ormai alle porte.

La delibera del 23 aprile 2015 con oggetto “azioni di contrasto verso i progetti di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio profondo di idrocarburi per la tutela ambientale ed economica della Costa dei Trabocchi e del mare abruzzesi”, è molto chiara: all’unanimità infatti la maggioranza ha votato per quel fatidico “no alle trivelle” che potrà essere espresso, in sede di votazione, con quell' enigmatico si che al momento confonde i più, infatti i votanti dovranno decidere se abrogare o meno una norma che consente lo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi a ridosso delle coste, anche oltre la scadenza della concessione. (vedi la delibera)

Coloro che sostengono il Sì al referendum sulle trivellazioni ritengono che l’attività di estrazione degli idrocarburi debba essere fermata per evitare rischi sanitari o violenti impatti ambientali; i sostenitori del No al referendum sulle trivellazioni ritengono, al contrario, che uno stop allo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi a ridosso della costa comporterebbe svantaggi economici rilevanti per il Paese e ritengono, altresì, limitati o perfino nulli i rischi sanitari e ambientali e proprio quest'aspetto ha scatenato l'ira degli ambientalisti.

"Probabilmente non si raggiungerà nemmeno il quorum per questo referendum, ma il Comune di Moscufo rimane comunque contrario alle trivelle in mare - ha spiegato l'assessore all'Ambiente Emanuele Faieta - Si tratta di un referendum organizzato ad hoc, in pochi ne parlano, in pochi conoscono davvero. Noi abbiamo scelto di dialogare con le associazioni ambientaliste ed il comitato 'No Ombrina' ci ha consigliato una delibera di Consiglio, come un impegno effettivo per promuovere l'iniziativa e così il Comune ha evidenziato la sua contrarietà a queste attività che non hanno nemmeno una logica non essendo italiane".

La parola, a breve, al cittadino che dovrà pronunciarsi in merito e se riterrà opportuno. 

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