Nel primo semestre del 2024 si è registrata una flessione del 30 per cento sui capi di bestiame. A lanciare l'allarme è Nunzio Marcelli, uno degli ultimi pastori abruzzesi e coordinatore della 'Rete Appia' e del Consorzio Igp Agnello del Centro Italia.
Intervenendo a Sulmona durante la presentazione dello spettacolo del comico Gabriele Cirilli, che rientra nel festival della transumanza, Marcelli ha rilanciato l'allarme sul comparto sempre più a rischio: “Nel dopoguerra potevamo contare su 1 milione e 200mila capi di bestiame, oggi su appena 105mila. Un calo vertiginoso che si ripercuote inevitabilmente anche sulle aziende”, sottolinea il pastore, rimarcando come ”il ricambio generazionale risulta sempre più complicato".
"Noi, per arginare il fenomeno, abbiamo messo in piedi il consorzio di tutela Igp dell'agnello del centro Italia. Un'iniziativa che serve per tutelare e identificare il prodotto sul mercato", aggiunge Marcelli, che conclude: "Un'attività come la pastorizia, da secoli fattore di sviluppo primario dell'economia della montagna abruzzese, viene sistematicamente ignorata. Ogni tanto si sente parlare della valorizzazione dei prodotti tipici, ma in pochi si preoccupano del fatto che la pastorizia sta scomparendo".