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Una rosa di premi celebra l’imprenditoria femminile

Si chiude in bellezza 'Phenomena 2024'

redazione
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Sono state otto le donne che hanno cavalcato il palco di Phenomena 2024, evento organizzato dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, perché sono state in grado di distinguersi per il loro impegno nel sociale, nella politica e nell’imprenditoria. Tutte segnate da un unico elemento distintivo la lotta per la parità di genere perché, e lo ha affermato una di loro, “non esistono diritti acquisiti per le donne. Quelli che ci sono vanno curati come se fossero dei bambini, con tutte le attenzioni possibili perché molto e tanto c’è ancora da fare ”.

Ma la lotta per la parità di genere non è stato l’unico elemento a contraddistinguerle: tutte hanno ringraziato la propria famiglia alle spalle, i mariti che insieme ai figli le supportano e le aiutano a lanciarsi nell’0limpo del successo.

Esiste ancora una Italia bella, non infangata dai fatti di cronaca, ed è quella che è stata celebrata il 4 luglio, in un’atmosfera di festa per la creatività e l’artigianalità.

Quell’anima che tutti ci invidiano ha sicuramente conquistato i 41 buyers provenienti da tutto il mondo che fino ad oggi hanno incontrato 52 imprenditrici del settore food e design italiano.

Ma alcune stelle hanno brillato più di altre ed hanno acceso un faro alle altre imprenditrici presenti portando la loro testimonianza di donne impegnate, determinate e caparbie nel raggiungimento dei loro obiettivi.

In ordine sono salite sul palco dell'Aurum di Pescara a ricevere il Premio Phenomena, un pugno simbolo di latta che trattiene una spiga di grano, simbolo di fecondità: Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Belisario, per il suo attivismo culturale, politico e sociale dedicato alle donne, alle loro problematiche ed aspirazioni sia in Italia che all’estero; Tatiana Biagioni, avvocata del Foro di Milano, per essere diventata una figura di riferimento nell’ambito delle pari opportunità e del diritto del lavoro; Alba Di Donato, per la tutela del territorio attraverso un impianto fotovoltaico a km 0; Maria Teresa Severini per il suo lavoro educativo sul vino.

Poi ci sono stati i premi di due aziende del food e due del design scelte dai buyers. Per il food Apicoltura Luca Finocchio, per il nomadismo di oltre cinquanta milioni di api, e Fattoria Gaglierano per l’eccellenza del suo vino ricavata da viti. Per il design, la debuttante UNDHA che lavora solo organza e cotone nell’ottica della sostenibilità, e LAMARR che ha brevettato una linea di borse con luce e caricabatterie incorporato.

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