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Pianella: Luisa D’Amico risponde a Di Filippo, "a Cerratina fatti tutti gli interventi di competenza"

Il cantiere è nelle mani del custode giudiziario

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La capogruppo di “Progetto Comune” in consiglio comunale, Luisa D’Amico, interviene in replica ad un cittadino che, a nome di Sinistra Italiana, ha sollevato una serie di problematiche relative alla zona sita a ridosso di Viale S. Vincenzo (leggi qui http://www.collinedoro.net).

“Probabilmente il cittadino iscritto a Sinistra Italiana, si è trasferito da poco a Pianella e non conosce né le competenze, né l’attività dell’amministrazione comunale – esordisce la capogruppo – e sarebbe elementare regola civica, prima che politica, informarsi prima di emettere comunicati, in primo luogo sulla titolarità della strada denominata Viale S. Vincenzo che è in capo alla Provincia di Pescara.

La zona, purtroppo, risente di scelte urbanistiche risalenti agli anni 2000, completamente irrazionali e dettate solo da cieche volontà speculative, come la coesistenza di zone residenziali ed industriali e la costruzione di una circonvallazione sovradimensionata rispetto alle reali caratteristiche urbanistiche che, tuttavia, nel momento in cui venivano compiute annoveravano in maggioranza illustri esponenti delle stesse forze politiche di appartenenza dell’ignaro militante che oggi si lamenta”.

“L’amministrazione comunale in carica - prosegue - insediatasi a giugno 2013, è intervenuta tempestivamente ed in maniera efficace, sia garantendo la cessione dai privati delle aree destinate a parcheggio pubblico, che, contrariamente a quanto si dice ci sono e sono illuminate; depolverizzando Via Orfento, che interseca Viale san Vincenzo, installando un sistema di controllo della velocità e realizzando una rete comunale di videosorveglianza che consente, oltre al monitoraggio delle aree pubbliche sensibili, un controllo capillare di tutte le arterie di ingresso ed uscita da Pianella; oltre a rivitalizzare il Parco pubblico di Cerratina che giaceva in stato di totale abbandono.”

“In merito al cantiere dell’impresa fallita – conclude la capogruppo di Progetto Comune – la responsabilità e competenza ricade esclusivamente in capo al custode giudiziario del bene e non si vede quale intervento possa porre in essere l’amministrazione comunale su un edificio privato e per di più oggetto di vincolo giudiziario, il che rende palese il deprecabile tentativo di strumentalizzazione politica verso un’amministrazione che in metà del suo mandato ha risolto la gran parte delle criticità ereditate da trent’anni di incuria.”

 

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