E' davvero incredibile che tornino alla carica con progetto Megalò 2.
E' gravissimo che il Comune di Chieti sostenga progetto in zona di esondazione del fiume e che gli altri comuni - a partire da Pescara - non si oppongano.
C'è una lunga storia di responsabilità bipartisan in questa vicenda urbanistica.
Centrodestra e centrosinistra hanno consentito la cementificazione per fini speculativi di aree dove non bisognava costruire.
E' pazzesco che continuino a insistere anche dopo che l'inchiesta su megalò 3, l'altro lotto di quel piano, ha scoperchiato quale genere di relazioni e interessi ci siano dietro queste operazioni.
E' pazzesco poi che parallelamente la giunta D'Alfonso voglia a spese delc contribuente realizzare vasche su terreni agricoli spendendo 55 milioni di euro.
Delle semplici considerazioni di buon senso dovrebbero indurre il comitato VIA a un parere negativo visto che l'area metropolitana Chieti-Pescara è piena di aree dismesse da riqualificare dove poter insediare strutture commerciali, di ristorazione o del tempo libero.
Invito anche le organizzazioni di categoria a mobilitarsi perchè è inaccettabile che si costruisca sul fiume per contribuire alla desertificazione dei nostri centri commerciali naturali.
Non c'è una sola ragione di interesse pubblico che giustifichi questa porcata e mille di natura ambientale e sociale che dovrebbero indurre la Regione Abruzzo a dire no.
Megalò 2 deve avere qualche santo in paradiso se nel 2012 quando il comitato VIA espresse il suo parere contrario accade che poi la Regione casualmente dimenticasse di presentare memorie difensive al TAR contro il ricorso dei privati.
Il silenzio della politica locale e regionale su questo progetto dà l'idea di una complicità diffusa e della colpevole disattenzione.
Invitiamo il comitato VIA a fare proprie le osservazioni di WWF e ambientalisti e a esprimere un no a questo progetto devastante.