“L’edilizia scolastica di competenza della Provincia di Pescara versa in condizioni drammatiche dopo gli ultimi eventi meteorologici e sismici: solo per garantire le verifiche di vulnerabilità sismica su tutto il patrimonio scolastico degli Istituti superiori occorrerebbe 1milione 200-300 mila euro, che oggi il Presidente Di Marco non ha. E poi occorrono altri milioni di euro per ripristinare l’agibilità delle scuole di Penne, Città Sant’Angelo, Villareia e anche Pescara. A questo punto al Presidente Di Marco abbiamo lanciato il nostro ultimatum politico: abbia il coraggio di spogliarsi della sua maglietta di partito-Pd e di venire con noi, ossia con l’opposizione, a sbattere i pugni sui tavoli istituzionali di Regione e Governo per pretendere i fondi necessari. In caso contrario si troverà a dover fronteggiare un’opposizione dura, serrata e senza sosta”.
Lo ha annunciato il Capogruppo di Forze di Libertà Vincenzo D’Incecco al termine della riunione odierna convocata dal Presidente Di Marco in seguito alla precisa richiesta inoltratagli nei giorni scorsi dai cinque consiglieri di opposizione, ossia, oltre a D’Incecco, anche Maurizio Giancola, Francesco Maragno, Lorenzo Silli e Antonio Zaffiri, oggi tutti presenti al vertice.
“La nostra istanza – ha ricordato il Capogruppo D’Incecco – è nata in seguito a quanto accaduto nei giorni del maltempo, con migliaia di studenti tornati a scuola dopo quasi un mese di stop forzato, e centinaia che si sono ritrovati a dover fare i conti con emergenze strutturali che hanno gettato le famiglie in uno stato di forte apprensione. E parliamo dei ragazzi dell’’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ plesso di via Italica; dell’Agrario Cuppari di Villareia; il Marconi e il Mario de’ Fiori di Penne, e anche un’ala dello ‘Spaventa’ di Città Sant’Angelo, addirittura chiusa da agosto scorso. Quattro scuole in condizioni difficili per le criticità strutturali che sarebbero esplose in seguito all’emergenza neve e alle scosse sismiche del 18 gennaio scorso, criticità che però a oggi non sono state illustrate neanche alle famiglie dalla Provincia, in difetto di comunicazione. Avevamo chiesto al Presidente di convocare la riunione prima di assumere qualunque decisione inerente la riapertura o meno di tali Istituti, e invece si è svolta solo oggi, quando già per i 69 studenti del Cuppari di Alanno si è deciso il trasferimento da Villareia al Centro Agroalimentare di Cepagatti, una sistemazione di grande precarietà".
"Comunque oggi abbiamo chiesto il quadro completo della situazione ed è emersa una fotografia desolante: oggi la Provincia che, concretamente, ha conservato due sole competenze, quella sulla viabilità e l’altra sull’edilizia scolastica, non ha fondi sufficienti per occuparsene in modo dignitoso e per garantire la sicurezza effettiva di studenti e cittadini. E questo nonostante sia ormai chiaro, dall’esito del Referendum dello scorso 4 dicembre, che i cittadini hanno comunque votato per mantenere in piedi le Province. A questo punto il Presidente della Provincia di Pescara Di Marco deve necessariamente fare una scelta, ovvero: l’opposizione intende lavorare, gratuitamente come prevede la norma, per far funzionare la Provincia, e a tal proposito abbiamo anche chiesto di ridurre a 3, massimo 4, le Commissioni consiliari, in aderenza alle ristrette competenze dell’Ente. Ma oggi il nostro lavoro passa necessariamente dalla protesta amministrativa, ovvero dobbiamo pretendere che gli Enti sovraordinati eroghino le risorse finanziarie necessarie per affrontare e superare le criticità dell’edilizia scolastica che sono enormi e spalmate su tutta la provincia. Al Presidente Di Marco abbiamo dunque chiesto di spogliarsi della sua appartenenza al Pd e di venire con noi in Regione, a L’Aquila, e a Roma, dal Governo-Pd Gentiloni per pretendere i fondi necessari alla risoluzione di quelle che sono emergenze prioritarie, imponendo agli Enti di rinunciare alle spese superflue per la sicurezza dei nostri studenti. Nei prossimi giorni – ha aggiunto D’Incecco – vogliamo toccare e verificare con mano la sua disponibilità, in caso contrario sarà l’opposizione a ingaggiare una battaglia politico-amministrativa senza esclusione di colpi, anche nei confronti dei vertici della Provincia che sulla sicurezza delle nostre scuole non può conoscere colore politico”.