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Spazio ad una riflessione pubblica sulla fusione dei comuni di Pianella e Moscufo

Un’opportunità senza precedenti favorita dalla legge per rilanciare il territorio

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È maturo il tempo per aprire un’ampia discussione sulla possibilità di favorire la fusione dei comuni di Pianella e Moscufo. All’esito di questa, con studi e progetti di fattibilità alla mano, vi potrebbe essere la richiesta di indizione del referendum. Saranno quindi i cittadini dei territori interessati a definire la questione stabilendo se e come procedere verso l’aggregazione, decretando come utilizzare le risorse e le priorità da realizzare.

Tale processo, una volta avviato, si concluderebbe con una legge apposita volta a sancire definitivamente la fusione dei due comuni.

In Italia vi sono ormai molti comuni che optano per la fusione, in particolare nella Regione Lombardia e Toscana. Anche in Abruzzo è in fase avanzata la proposta di fusione dei comuni di Pescara – Montesilvano – Spoltore, la più grande del Paese con un numero di abitanti pari a circa 193 mila. Ci sono inoltre le proposte di fusione  tra i comuni di: Collepietro, Popoli e San Benedetto in Perillis con 5.615 abitanti, a cavallo tra le provincie di Pescara e L’Aquila;  Pratola Peligna, Prezza e Roccacasale, con 9.622 abitanti, in provincia di L’Aquila; e  Casacanditella, Fara Filiorum Petri, Pretoro, Rapino e San Martino sulla Marrucina, con  6.500 abitanti, in provincia di Chieti.

La valutazione sulla possibilità di fusione dei comuni di Pianella e Moscufo non può prescindere da alcune considerazioni: tale accorpamento determinerebbe un nuovo comune con circa 11.900 abitanti e 67 kmq di superficie territoriale. Diventerebbe il terzo comune della provincia di Pescara per estensione, superando anche Città Sant’Angelo ed il quinto comune per numero di abitanti, avvicinandosi a Penne che ha poco più di 12 mila abitanti.

In questo modo potrebbe dialogare con la Grande Pescara e assumerebbe un ruolo da protagonista anche all’interno della nuova Area Vasta, in via di costruzione, ponendosi di fronte alle altre realtà con maggiore forza contrattuale e potendosi finalmente riscattare dalla soggezione indotta dalla non rilevanza delle dimensioni.

Il territorio derivante dalla fusione di Pianella e Moscufo si estenderebbe dalla strada statale 151 fino a lambire la strada statale 602, e dal fiume Tavo sino a toccare quasi il fiume Pescara. 

Un tale comune avrebbe naturalmente la stoffa per divenire punto di riferimento di tutta l’area collinare della provincia di Pescara posta tra le due valli.
Lo Stato e la Regione per favorire i processi di fusione riservano interessanti premialità anche economiche ai comuni che procedono alle aggregazioni. Sarà possibile derogare al patto di stabilità e superare i limiti di assunzione del personale. Il contributo statale si sostanzierà nel 40% dei trasferimenti erariali attribuiti ai comuni nell’anno 2010. Si tratta di una elargizione straordinaria prevista dalla legge di stabilità 2016 che andrebbe a sommarsi a quella ordinaria.

Tali importi saranno concessi per i dieci anni successivi alla fusione. Nel caso di specie, la fusione dei comuni di Pianella e Moscufo porterebbe nelle casse dell’Amministrazione l’importo aggiuntivo di circa 9 milioni di euro.  
L’incentivazione finanziaria dello stato permetterebbe la diminuzione delle tasse locali, la costruzione di nuove infrastrutture e la possibilità di accedere con facilità ai nuovi finanziamenti, potendo come detto derogare per 5 anni al patto di stabilità.

Volendo snocciolare ulteriori vantaggi, con la fusione si realizzerebbe un rilavante risparmio economico, riducendo gli sprechi ed effettuando economie di scala. Ci sarebbe una razionalizzazione dei servizi e delle risorse e una programmazione più attenta e articolata per un territorio che è sostanzialmente omogeneo ed ancora poco valorizzato nelle sue potenzialità. Purtroppo nel tempo le scelte campanilistiche e di corto respiro hanno prevalso anche a causa della scarsità dei mezzi economici, i quali invece non mancherebbero in caso di aggregazione.

Una concezione urbanistica nuova e una progettazione ampia delle risorse ambiantali e idrogeologiche, sarebbero il giusto corollario della fusione.
Ma non solo il pubblico favorirebbe i finanziamenti, perché vi sarebbe la possibilità di catturare maggiori risorse economiche anche dal privato, invogliato ad investire in sviluppo e benessere della comunità. Con i nuovi trasferimenti economici si potrebbe dare maggiore attenzione alla promozione culturale della popolazione senza la quale non ci può essere vero progresso, mettendo in circolo le peculiarità di Pianella e Moscufo verso un nuovo marketing territoriale.
Si potrebbero manutenere le strade delle vaste contrade ora difficilmente gestibili e le altre opere pubbliche esistenti.


Si potrebbe realizzare un piccolo trasporto pubblico locale per mettere in comunicazione le varie realtà del territorio e favorire l’accesso ai servizi e si potrebbe contare su migliori prestazioni pubbliche di ogni ordine e grado alla persona e alle imprese e, in particolare, dal punto di vista dell’istruzione, dei servizi sociali e dello sport, con possibilità di finanziare anche programmi anticrisi. 
Tra l’altro, la messa in rete delle risorse umane, finanziarie e strumentali, nonché l’adozione di logiche di polifunzionalità del personale e la possibilità di esonero dai limiti di assunzione, garantirebbe nel tempo l’offerta qualitativa, quantitativa ed omogena di tutti i servizi in genere, su tutto il territorio, anche in caso di assenze, mobilità e quiescenze di personale. 
Ma ancora più importante risulta la possibilità di svecchiare e rinnovare la macchina amministrativa e non può essere sottovalutato che a regime vi sarebbe la diminuzione dell’organico amministrativo e politico: un solo comune ancorché fornito di municipi locali, un solo sindaco, un solo segretario comunale, meno assessori e meno consiglieri. 

E quindi in ultima analisi una gestione più efficiente ed efficace. Nel caso di fusione tra Pianella e Moscufo non si dovrebbe temere nemmeno la perdita delle radici di ciascun comune, come avviene invece altrove. In questo caso i territori si presentano affini ed hanno in gran parte il medesimo patrimonio socio culturale. Il localismo campanilistico non sarebbe un ostacolo da superare.

Da secoli tra le due comunità vi è una osmosi di popolazione, territori omogenei da sempre uniti dal punto di vista giuridico – amministrativo. Molti legami parentali ed amicali tra le famiglie costituiscono il tessuto connetivo delle due comunità. Le filiere dell’olio, del pane - tra Pianella e Moscufo insistono tra i forni più conosciuti e apprezzati della provincia - e della pasta, costituiscono l’ossatura agricola, artigianale ed imprenditoriale, che risulta del tutto organica.
Le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado di Pianella e Moscufo sono già legate sotto l’insegna dell’unico Istituto comprensivo.

In conclusione, la fusione tra i comuni di Pianella e Moscufo potrebbe essere la vera occasione per dare nell’attualità nuova linfa vitale ad un territorio che merita sotto tutti i punti di vista.                                                                                
 

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