I piccoli atleti della Nuova Spiga Aurea di Spoltore aspettano con grande entusiasmo di poter assistere ad un evento sportivo particolarmente rilevante per il territorio di Cepagatti: la sesta tappa della Tirreno-Adriatico, la gara ciclistica che approderà nel comune del pescarese il prossimo14 marzo.
In particolar modo Simone Roganti e Fabrizia Di Nicola, l’unica componente femminile del team, fanno il tifo per Kittel Marcel, quell’idolo che sperano di poter incontrare in questa edizione, e che lo scorso anno ha avuto problemi di salute.
Gli 11 ragazzi dell’associazione spoltorese da poco rinvigorita, ma che ha alle spalle una storia ultratrentennale, avranno la possibilità di vedere con i propri occhi la tensione che si prova nell’affrontare una vera gara ciclistica di grande importanza, e sarà per loro una piccola forma si allenamento.
Come spiega il direttore sportivo Fabiano Roganti, per i ragazzi sarà una bellissima occasione:
“La Tirreno-Adriatico è uno degli avvenimenti più importanti dell’inizio stagione per il mondo del ciclismo. Per noi appassionati è un avvenimento da non perdere perché è possibile vedere in diretta i propri idoli, un po’ come, per gli appassionati di calcio, andare a vedere la partita allo stadio per osservare le tattiche dei calciatori preferiti: la differenza è che sulle strade, vediamo sfrecciare a un metro da noi i ciclisti ed in più non c’è un biglietto d’ingresso perché il ciclismo è spazio aperto, è un contatto diretto con l’ambiente”.
“Per Cepagatti - prosegue - è un avvenimento molto importante non solo per il rifacimento del manto stradale ma anche perché è un evento trasmesso in tutta Europa e non solo. Noi come Nuova Spiga Aurea saremo presenti sugli spalti dell'arrivo per far sentire il calore di questa manifestazione ai nostri piccoli campioni, alcuni di loro li abbiamo portati già l'anno scorso alla gara, con precisione all’arrivo di Porto Sant'Elpidio: io li osservavo mentre erano impegnati ad osservare i loro beniamini che correvano in bici davanti a loro e nei loro occhi si vedeva gioia, nei loro atteggiamenti invece l'ansia dell'arrivo; li vedevo fantasticare su una loro futura partecipazione ad un simile evento, e poi appena conclusa la tappa, li ho visti correre verso i pullman per fare una foto, per avere un autografo o una stretta di mano, ognuno dal proprio atleta preferito”.
“Bene, questo è quello che vogliamo: trasmettere ai nostri atleti la passione e l'amore per il ciclismo, vogliamo che affrontino questo sport con impegno ma con il sorriso”- conclude Roganti.