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A Cerratina di Pianella, "il tempio dello scempio"; per Sinistra Italiana è una zona pericolosa

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“Aperto tutto l’anno, sette giorni su sette festivi compresi, 24 ore su 24”.

Potrebbe essere lo slogan perfetto per attrarre gli amanti del brivido a visitare un nuovo parco tematico, invece è la dura e triste realtà che regna sovrana nel quartiere “Borgo San Vincenzo “al civico 490 in Cerratina di Pianella, ma che coinvolge anche le altre abitazioni di viale San Vincenzo.

Il degrado totale. A farne le spese come sempre sono i residenti e le persone che attraversano quella via. Questa via, che sarebbe la circonvallazione di Cerratina diventa in realtà spesso valido campo di allenamento per aspiranti piloti di formula uno. Senza parlare dei tir che percorrono quel tratto di strada a velocità assai più elevate del consentito pur essendo installato un autovelox che , evidentemente , non è sufficiente ad evitare queste performance automobilistiche.

Inoltre la strada non ha marciapiedi, ne rallentatori di velocità da intendersi sia come rilevazione della velocità attraverso monitor, sia come dossi artificiali. Una strada abbandonata che, proprio su Borgo San Vincenzo, non prevede illuminazione pubblica ne parcheggio pubblico per i residenti.

Borgo San Vincenzo è abitato da circa 14 famiglie. Ci sono oltre 10 bambini in quella zona.Bambini che evidentemente non hanno il diritto di recarsi in tranquillità al vicino parco comunale,ne di uscire con la bici per fare una passeggiata e neanche di fare una corsetta per il quartiere.

Cittadini che evidentemente non hanno diritto ad attraversare la strada di notte o di giorno senza rischiare di essere investiti. Una giovane madre ha addirittura rischiato di essere investita da un tir mentre attraversava la strada con la figlia appena nata.

Auto in costante sosta su di una corsia di emergenza poiché la zona non ha parcheggi comunali: il parcheggio era in programma, intanto i lavori sono bloccati da quasi un anno. Ma la cosa più spaventosa è il terribile cantiere abbandonato.

Per completare l’opera queste famiglie devono convivere quindi con il degrado più assoluto proprio accanto.

Il cantiere è fermo dall’agosto del 2011 poiché la ditta costruttrice è fallita. C’è poi da dire che numerosi sono stati i furti e tentati furti nelle abitazioni dei residenti, che si sono potute realizzare proprio grazie alla presenza di questa costruzione mai portata a termine.

Addirittura l’ultimo tentato furto è avvenuto venerdì 13 maggio alle ore 22:15.

Tre sagome sono state viste intrufolarsi nel giardino di una casa dove al suo interno c’era una giovane madre con la figlia di tre anni. Addirittura l’intervento ed il sopralluogo dei Carabinieri, intervenuti sul luogo in seguito alla segnalazione fatta da alcuni residenti che hanno assistito al tentativo di furto , non ha scoraggiato i tre signori che sono rimasti all’interno del cantiere per poi essere recuperati da un’auto parcheggiata poco distante. Questa scena, così ben descritta, è il frutto di ronde notturne fatte dai residenti che mettono a repentaglio la loro stessa vita per difendere una comunità di persone.

Rischiare di inseguire un’auto al fine di segnalare la targa ai Carabinieri e che stava recuperando tre malviventi.

Una struttura che rappresenta un pericolo anche per la salute ma addirittura per la vita stessa dei bambini, poiché priva di recinzioni e satura di materiale di scarto, impalcature traballanti e ferraglia ovunque.

Ma un paese non era altro? Un paese secondo noi, vuol dire non essere soli. Tra le strade del paese, tra le persone che lo vivono, trovi sempre qualcosa che ti appartiene.

Affermava Marx: “Famiglia e società civile sono l’oscuro fondo da cui si accede alla luce dello Stato”.

E “lo Stato siamo noi”, come sosteneva il sempre attuale Calamandrei.

Ci auguriamo con tutto il cuore che questo film dell’orrore possa presto terminare, con la speranza di assistere ad un felice finale. Per tutti!

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