“Ampliamento del cratere sismico a tutti quei Comuni che oggi si ritrovano con il 30 per cento delle abitazioni inagibili; la sospensione della chiusura dell’ospedale di Popoli, essendo nella zona del cratere sismico, e l’inserimento della città di Penne, con ospedale annesso, nello stesso cratere; riconoscimento dei danni subiti non solo dal terremoto, ma anche dall’emergenza maltempo che ha devastato le nostre province. Sono queste alcune delle proposte che ho presentato nel corso del vertice odierno a Roma con i parlamentari abruzzesi per la revisione del Decreto terremoto e toccherà agli stessi parlamentari, coordinati dall’onorevole Fabrizio Di Stefano, ora farsi portavoce e difendere le istanze del nostro territorio”.
Lo ha detto il Capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri al termine del vertice romano.
“Siamo arrivati alla resa dei conti – ha commentato il Capogruppo Sospiri -: quel decreto va assolutamente rivisto, corretto e ampliato al fine di garantire il giusto sostegno a tutti i territori drammaticamente colpiti da un’emergenza senza precedenti, una congiuntura assurda tra terremoto e maltempo, con neve, nubifragi, esondazioni e frane che ancora oggi stanno affliggendo i territori, in cui i sindaci sono lasciati soli ad affrontare una situazione che necessita di risorse straordinarie. Come primo elemento abbiamo rappresentato stamane le urgenze dell’Abruzzo all’onorevole Di Stefano, che coordinerà la presentazione degli emendamenti, a partire dalla richiesta di modificare il nome del decreto in ‘Terremoto e calamità da maltempo’. Veniamo alle richieste: innanzitutto l’allargamento del cratere che oggi non ricomprende quei comuni che hanno più del 30 per cento delle case inagibili; poi la possibilità per i Comuni, che stanno affrontando da soli le spese determinate dal maltempo, di ricevere un ristoro; ancora, l’allungamento delle rate dei mutui accesi con la Cassa Depositi e Prestiti, prorogando almeno di un anno i pagamenti, e ovviamente lasciando ai Comuni delle disponibilità di cassa sul bilancio da poter impiegare sui territori, in modo da non rischiare il fallimento".
"Poi abbiamo chiesto di prevedere dei fondi straordinari per il risarcimento dei danni da dissesto idrogeologico e per il risanamento delle infrastrutture danneggiate; ancora, abbiamo sollecitato la previsione ed erogazione dei fondi necessari per il risarcimento delle attività produttive, agricole e commerciali, oggi in ginocchio sempre per le conseguenze dell’emergenza maltempo; infine abbiamo riproposto la revisione dei tagli del Piano sanitario, con il blocco della chiusura dell’ospedale di Popoli, che si trova già nel cuore del cratere sismico ed è assurdo chiudere un ospedale in una condizione di piena emergenza, con un’attività sismica in atto e che sembra non aver fine. Al tempo stesso abbiamo chiesto di inserire anche la città di Penne all’interno del cratere sismico, fermando, anche in questo caso, il declassamento del relativo nosocomio. Del resto tutti conosciamo quali conseguenze hanno determinato terremoto e maltempo nelle strutture dell’area vestina, a partire dal crollo di parte di alcune scuole. A questo punto – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – restiamo in attesa delle determinazioni romane, pronti a una nuova mobilitazione collettiva nel caso in cui il Governo dovesse snobbare le emergenze d’Abruzzo”.