“La gestione dell’emergenza presunti profughi a Manoppello sta assumendo i contorni della farsa: secondo i consiglieri di opposizione Barbara Toppi e Antonella Faraone, il vicesindaco Palmisano doveva tacere pur sapendo che l’agriturismo individuato per ospitare i 24 migranti presentava delle gravi irregolarità. Dunque, la ‘buona amministrazione’ difesa dalle opposizioni è quella di favorire, a ogni costo, il business di un privato a discapito di 800 residenti che vivono l’angoscia di vedersi piombare dentro casa 24 migranti nordafricani, che non scappano dalla guerra, ma dalla povertà, senza avere alcuna prospettiva in Italia, 24 unità che facilmente potrebbero diventare 100 com’è già accaduto a Montesilvano. A questo punto riteniamo che oggi i due consiglieri di opposizione dovrebbero dimettersi dalla carica, avendo tradito il ruolo loro affidato dagli elettori, mentre al sindaco di Manoppello De Luca chiediamo di aprire un’indagine interna per dirimere le gravi irregolarità strutturali denunciate dal vicesindaco Palmisano”.
Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo sulla querelle in atto a Manoppello sul ‘caso’ presunti profughi.
“A Manoppello stiamo assistendo al più becero spettacolo di populismo sul ‘caso’ immigrati, che però merita attenzione anche per capire perché due pubblici amministratori, consiglieri comunali, sono scesi in campo per tutelare gli interessi economici di un singolo imprenditore privato a discapito di 800 residenti di un paese che conta appena 7mila anime – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Il vicesindaco Palmisano, a fronte delle preoccupazioni sollevate dalla popolazione, ha fatto il proprio dovere: ha cercato le carte, le ha lette, e ha individuato un grave problema, ovvero una carenza tecnico-autorizzativa che a oggi non consente l’utilizzo dell’agriturismo per ospitare i presunti profughi. L’imprenditore titolare dei ‘I Calanchi ‘ sostiene che la sua struttura ‘possiede tutte le autorizzazioni previste dalle normative’. Eppure il vicesindaco Palmisano e il capogruppo Di Bartolomeo hanno individuato tre difetti documentali: la mancanza di autorizzazione allo scarico da parte della Provincia: l’ipotesi di fossa a tenuta non è legittima in quanto si dovrebbe dotare di fitodepurazione o subirrigazione; l’Attestazione di Prestazione Energetica non risulta depositata presso il competente servizio regionale. Manca il codice identificativo, pertanto è nulla; infine inottemperanza della legge 13/89, ovvero non vengono spiegati i presidi adottati per il superamento delle barriere architettoniche (porte, gradini, dislivelli, bagni)’. Per queste ragioni i due amministratori hanno chiesto che ‘non venga rilasciato il certificato di agibilità al fabbricato in oggetto’, come da richiesta protocollata in Comune solo il 14 ottobre scorso. Tradotto: a oggi l’agriturismo, intestato alla signora Myriam Moffa, e non Nicolino Moffa, non è dotata di agibilità, dunque ci siamo chiesti anche come sia possibile che qualcuno abbia preso in considerazione quell’immobile per accogliere i presunti migranti".
"A tali questioni squisitamente tecniche la Toppi e Faraone anziché eventualmente replicare mostrando i documenti o piuttosto rispettare il proprio mandato elettorale, difendere i propri cittadini, e sostenere la richiesta di chiarezza del vicesindaco, sono vergognosamente scese in campo per difendere gli interessi di un imprenditore privato e di questo dovranno rispondere direttamente ai cittadini. Noi prendiamo atto della posizione assunta dai due consiglieri di opposizione, due consiglieri che oggi dovrebbero dimettersi non riuscendo più a rappresentare gli interessi di chi li ha pure votati. Nel frattempo – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – indirizzo al sindaco la richiesta di aprire un’indagine interna per fare chiarezza in modo definitivo sulle tre questioni tecniche sollevate. Soprattutto oggi vogliamo sapere quanti posti letto ci sono nell’agriturismo, se è agibile per accogliere eventualmente 24 persone, perché non vorremmo trovarci come a Pianella, dove un Bed & Breakfast pretendeva di stipare 20 immigrati in spazi idonei per appena 7 persone. Ma soprattutto è chiaro che, approvato l’emendamento alla legge regionale 77, l’agriturismo di Manoppello si porrà automaticamente fuori dall’erogazione di aiuti regionali nel momento in cui cesserà l’attività turistico-ricettiva per accogliere presunti profughi, da cui trarrà non ‘misericordia’ o pacche sulle spalle, ma lauti indennizzi di Stato”.