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Referendum costituzionale, anche i pianellesi in prima linea; PSI, "no al derby del si e del no"

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Manca meno di un mese e dunque il dibattito sul Referendum Costituzionale si fa sempre più acceso; molti gli incontri e gli eventi per illustrare le ragioni del "si" o le ragioni del "no", ma prima di tutti c'è l'esortazione a votare: è giusto che gli aventi diritto al voto si esprimano il prossimo 4 dicembre.

In una gremita Sala Dei Marmi presso la Provincia di Pescara, il Partito Socialista Italiano ha illustrato a cittadini e curiosi le ragioni del "Si" al Referendum Costituzionale.

All'incontro hanno partecipato tra i tanti esponenti politici il Deputato della Repubblica PSI Oreste Pastorelli, il Capogruppo PSI del Comune di Pescara Riccardo Padovano, il Consigliere PSI del Comune di Pianella Giorgio D'Ambrosio e il Segretario regionale del PSI Massimo Carugno. In aula presenti anche Moreno Di Pietrantonio, segretario Pd del Comune di Pescara, i consiglieri al Comune di Pescara Massimiliano Pignoli e Leila Kechoud, l'Onorevole del Pd Antonio Castricone, l'Assessore al Turismo e Grandi Eventi al Comune di Pescara Giacomo Cuzzi e il Capogruppo al Comune di Pianella Gianni Filippone.

In sede di discussione, sono state motivate le ragioni per cui sarebbe opportuno votare "si"; in primis per "ridurre i costi della politica":

"Si deve votare si per ridurre i parlamentari - ha spiegato Moreno Di Pietrantonio, segretario del Pd di Pescara -  perché i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 e non percepiranno indennità; inoltre i consiglieri regionali non potranno usufruire  di un compenso più alto di quello del sindaco del capoluogo di regione e i gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico".


Non meno importante l'esigenza di chiarire le competenze di Stato e Regioni: "Questa campagna è stata demolita non per ragioni specifiche - ha sottolineato Riccardo Padovano - ma bensì solo per andare contro Matteo Renzi, giocando sull'ignoranza delle persone. La riforma semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni, evitando la confusione e la conflittualità tra le due figure. Occorre fare una riforma seria e uguale per tutte le categorie per dimostare ai conservatori che il cambiamento è possibile. Vogliamo migliorare la costituzone non modificarla. Materie come il trasporto, la produzione e il lavoro saranno di esclusiva competenza dello Stato. Alle Regioni, oltre alle competenze proprie, come la sanità e il turismo, potranno essere delegate altre competenze".


Con il "Si" secondo il pianellese Giorgio D'Ambrosio si garantisce una maggiore partecipazione ai cittadini:

"Oltre alle ragioni già accennate nei precedenti interventi, un altro fattore importante è la democrazia. La democrazia non si riduce solo al momento del voto. Con la riforma, la democrazia italiana diverrà  partecipativa: il Parlamento dovrà per forza discutere e deliberare le proposte di legge avanzate dai cittadini con  150mila elettori; saranno introdotti i referendum propositivi e inoltre  si abbassa il quorum per la validità dei referendum abrogativi. C'è bisogno di una politica sana che non prenda in giro i cittadini. Il governo si deve impegnare affinchè si progredisca nello sviluppo economico e sociale, per contrastare crisi e disoccupazione".


Per avere leggi in tempi più rapidi, è necessario superare il bicameralismo paritario e aumentare la rappresentanza degli enti locali in parlamento e in Europa poichè "troppo spesso i cittadini hanno atteso per anni riforme e risposte concrete, che sembravano non arrivare mai - ha dichiarato Oreste Pastorelli. - Se vincerà il Sì, finalmente le proposte di legge non dovranno rimbalzare più volte tra Camera e Senato. Finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere uguali. Con la vittoria del sì l’attività del Parlamento potrà essere più rapida ed efficace".

Inoltre, secondo quanto evidenziato in sede di discussione, il Senato sarà il luogo della rappresentanza delle Regioni e dei Comuni, che potranno così intervenire direttamente nel procedimento legislativo attraverso i sindaci e i consiglieri che ne faranno parte.

"Il "nuovo senato" dei sindaci e dei consiglieri - ha concluso Pastorelli - sarà pervaso da una funzione molto importante: parteciperà alle decisioni, alla formazione e all’attuazione degli atti normativi dell’Unione europea. Dobbiamo far sì che l'Italia vada avanti senza tornare indietro. Non è un "derby" del Si e del No tra i vari partiti, bisogna smuovere una situazione di stallo durata per troppi anni".

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