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Storia e cucina: quando "li turcinelle" lasciano spazio ai ricordi

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Era una mite giornata di novembre del 1956, quando mio padre affrontò a 24 anni per la seconda volta il viaggio in mare aperto.La sua meta era il Venezuela dove già era emigrato la prima volta all'età di 18 anni accompagnato da un tutore, per cercare fortuna.

La sua era una famiglia contadina di tipo patriarcale, madre padre e nove figli: i più grandi erano già sposati ma si viveva tutti insieme così come si usava una volta, con le donne che badavano alla casa e gli uomini a lavorare nei campi, e poi tanti bambini e ragazzi di tutte le età che rallegravano le giornate. Era tornato quella volta solo per poche settimane, giusto per rivedere i suoi cari e la sua fidanzata di sempre, mia madre, e poi era ripartito subito perchè era il capo operaio di una grande azienda e lo reclamavano al lavoro.

E così sento raccontare questa storia ancora adesso da mio padre ai miei figli, con la voce rotta dalla commozione e gli occhi lucidi di quel suo emigrare, ma poi ogni volta si finisce col ridere quando ricorda che al momento di ripartire la sua mamma, la nonna Grazietta, gli aveva preparato per il viaggio "lu cunfort": una bella e grande cesta di turcinelle da dividere con i suoi compagni durante il viaggio in mare. Eccolo qui nella foto (sopra nella gallery) è il giovanotto con gli occhiali scuri, insieme ad altri emigranti di Villa S. Maria, Spoltore e Caprara.

Ed eccovi subito pronta la ricetta di li TURCINELLE di nonna Grazietta.

Ingredienti:1 Kg di farina; 300 gr di patate lesse; 1 bicchiere di olio;1 bicchiere di vino;1 bustina di anice; sale q.b; zucchero q.b;1 cubetto di lievito di birra.
Procedimento:impastare il lievito con un pò di farina e acqua e far lievitare per un'ora. Lessate le patate con tutta la buccia, dopo cotte sbucciatele e passatele al setaccio. Disponete la farina a fontana sulla "spianatoia", nel centro mettete le patate schiacciate, il lievitino, l'olio, il vino, un cucchiaio di zucchero e un pizzico di sale. Lavorate bene l'impasto, verso la fine cospargete la spianatoia di semi d'anice e continuate a impastare incorporandoli poi copritelo con un canovaccio e lasciatelo lievitare per un'ora. Dopo la lievitazione dividete l'impasto in tanti bastoncini e friggete in olio caldo. Cospargete di zucchero a velo e consumateli caldi.

So che quando preparo "li turcinelle" faccio sempre contento mio padre.

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