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Servizi per l'agricoltura a Cepagatti?I dipendenti ex Arssa non ci stanno

Ecco la lettera inviata dai lavoratori marsicani a Luciano D'Alfonso

Redazione
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I dipendenti dell’ex Arssa di Avezzano scrivono una lettera aperta al Presidente Luciano D’Alfonso e ai consiglieri regionali in merito allo stato in cui versa l'agricoltura nella zona del Fucino, i servizi agricoli, secondo loro, non possono trovare nuova sede a Cepagatti:

"Gli articoli di stampa di questi giorni sulla riorganizzazione del Dipartimento Agricoltura della Giunta Regionale ed alcuni interventi, seppur consolatori, di alcuni politici locali, hanno messo a fuoco soprattutto lo stato di disagio delle imprese agricole presenti nel Fucino, che con il trasferimento a L’Aquila di agronomi e tecnici specializzati perderanno ogni punto di riferimento per le loro attività agroalimentari.

Si tratta di imprese che fino a qualche tempo fa potevano interfacciarsi con dipendenti e con uffici dell’ex Arssa, particolarmente qualificati ed esperti, che avevano sempre garantito assistenza tecnica nel comprensorio agricolo più importante non solo d’Abruzzo ma del Centromeridione. Non è possibile sottacere il disagio che stanno avvertendo gli agricoltori a causa della riorganizzazione del Dipartimento, tanto più perché  esso non tiene in nessun conto delle peculiarità di questo articolato contesto produttivo, contraddicendo, così, le raccomandazioni, che in tal senso, vengono dalle politiche europee oltre a  disattendere gli impegni stabiliti dal legislatore regionale, che con LR 29/2011, aveva deciso proprio per le esigenze della agricoltura marsicana, l’istituzione due Servizi su Avezzano, mirati a garantire una gamma di prestazioni, dirette alla salvaguardia fitosanitaria, a garanzia della qualità dei terreni; nonché l’agrometeorologia e il trasferimento tecnologico alle imprese agroalimentari.

Tutto ciò è stato invece disatteso con l’ininfluente istituzione di un Servizio, che seppur di chiara denominazione (presidi tecnici) trova collocazione a Cepagatti, smentendo clamorosamente proprio la ragione stessa del Servizio che, se tale deve essere, non può che collocarsi sul luogo più prossimo all’area da presidiare. Ma non è finita, nonostante il nostro Governatore abbia ritenuto di sospendere l’efficacia - quanto meno imbarazzante - dei provvedimenti assunti in tal senso, mettendosi, cosi, al riparo dalle tante proteste dei dipendenti, collocati un pò qua ed un pò là, secondo la bisogna, il Dipartimento Politiche Agricole, non tenendo in nessun conto della raccomandazione dello stesso Governatore, ha continuato per la sua strada al punto che, in una condizione di esubero di personale del Dipartimento, ha addirittura autorizzato, in aggiunta all’organico previsto dal medesimo, anche il comando di una figura apicale esterna alla Amministrazione Regionale, dopo avere provveduto a trasferire in altre sedi dipendenti di pari profilo.

Di fatto, mentre restano inascoltate le proteste, oltre che dei dipendenti, soprattutto delle associazioni di categoria, che non sono ormai in grado di fronteggiare da sole la domanda di servizi al territorio fucense, si prosegue ad intaccare pesantemente il supporto tecnico ad un ambito produttivo centrale per il destino dell’agroalimentare della Regione.

E’ dovere dell’Istituzione regionale dare risposta a questo appello, è soprattutto dovere dei consiglieri regionali farsene carico ed interpreti: non c’è più tempo per attese e polemiche, la misura è ormai più che colma".

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