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LE PAROLE DI ASMAE DACHAN A SPOLTORE

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"La mia professione di giornalista mi ha portato a scrivere centinaia di articoli sulla Siria, ho fatto dei reportage anche quando era già scoppiata la guerra, ho dedicato uno spettacolo teatrale alle donne Siriane e allestito una mostra fotografica dei miei scatti: ma mi mancava qualcosa da consegnare a voi studenti, perché io visito molto le scuole e mi sembrava bello lasciare qualcosa per capire la Siria che non fosse un manuale".

Così Asmae Dachan ha raccontato la genesi del suo ultimo libro, un romanzo edito da Castelvecchi e ambientato sullo sfondo della guerra in Siria. "Il titolo "Il silenzio del mare" Ã¨ un ossimoro, chi conosce il mare sa che sussurra sempre: il suo canto è custode di grandi emozioni ma anche di grandi segreti". Segreti come le vite dei tanti che cercano di fuggire dal loro paese e non arrivano a destinazione. "Negli ultimi anni - ha sottolineato Dachan - il mare è diventato una tomba".

La trama del romanzo, costruita mettendo insieme tante storie vere, è incentrata sui fratelli Fadi e Ryma: entrati nel movimento pacifista segreto nato nei campus universitari, vengono scoperti dal regime e decidono di fuggire attraverso il mare, verso l'Italia. Una scelta che sarà lo spartiacque della loro vita. "Con il romanzo ho deciso di calarmi nei panni dei giovani Siriani - ha aggiunto Asmae, pensando in particolare alle scarpe di chi fugge. - Se mi faccio prestare un maglione, forse mi può stare bene, mentre le scarpe mi staranno sempre scomode: ho cercato di entrare nel cuore, nello stato d'animo di chi non ha commesso nessun crimine ma deve lasciare il suo paese". 

Un sentimento che ha accompagnato tutta la presentazione, a cominciare dai saluti del sindaco Luciano Di Lorito, che non ha voluto perdere l'occasione per ascoltare Dachan. "Tutte le guerre - ha ricordato rivolgendosi agli studenti - hanno una matrice economica, qualcuno che vuole prendere qualcosa per diventare più ricco e lasciare un altro più povero. La situazione attuale in Siria mi ricorda molto quella dell'Afganistan, raccontata in splendidi libri di Khaled Hosseini che vi consiglio di leggere, dove gli interventi ripetuti di potenze straniere avevano il solo risultato di far precipitare la situazione. Noi oggi siamo qui per dire di no alla guerra". 

Alla presentazione anche il giornalista Fouad Roueiha, che ha semplificato la situazione geopolitica e militare innescata dalla Primavera araba in Siria  con una metafora: "dal 2011 c'è stata una risposta con le armi a chi chiedeva maggiore libertà. La Siria è diventata un enorme tabellone da Risiko, dove paesi vicini e anche lontani, ma molto potenti, hanno schierato i loro carri armati e ognuno deve raggiungere l'obiettivo". 

Presente all'appuntamento anche l'assessore all'istruzione Roberta Rullo, che ha salutato gli alunni più piccoli confrontando i conflitti militare alle liti in famiglia: "quando accadono come le risolviamo? con la pace e l'affetto. Vediamo se potrà essere possibile fare lo stesso con la guerra in Siria." 

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