“Nel ciclismo tutti sanno la verità. Ma la verità è inaccettabile”.
Questo il sottotitolo provocatorio con cui Danilo Di Luca, il ciclista e campione di Spoltore ha fatto tanto parlare di sé in seguito all’uscita del suo libro-verità, “Bestie da Vittoria”.
Diversi i pareri sul libro, diversi anche i pareri sulla figura di questo ciclista travolto improvvisamente dal polverone della vicenda “doping” di cui parla nel suo libro sottolineando che “è proprio l’ambiente che porta a doparsi senza obbligare, ma nel ciclismo tutti sanno la verità”.
Di Luca urla al mondo quella che per lui è l’unica verità: “per un ciclista l’importante è vincere, esiste solo la vittoria. La verità è che tutti si dopano e tutti lo rifarebbero ma la verità per la società civile è inaccettabile”.
La schiettezza dell’ex ciclista professionista non è piaciuta a tutti, ha sollevato polemiche, ma resta il fatto che il suo libro ha avuto un grande successo perché in molti hanno gradito conoscere un lato compromettente di una realtà sportiva descritta da chi l’ha vissuta:
“In Italia sono state vendute 25 mila copie circa del mio libro – ha spiegato Di Luca – e questo significa qualcosa; volevo parlare di verità, volevo parlare di ciclismo vero, contrariamente a quello che spesso accade, e sono sicuro che il messaggio da quanti l’hanno letto è stato recepito”.
Danilo preannuncia che il libro, verrà diffuso anche all’estero.