Spoltore - sono trascorsi quasi 8 mesi dall'omicidio di Alessandro Neri, da quell'8 marzo, quando il giovane di Villa Raspa di Spoltore, è stato barbaramente assassinato con due colpi di pistola sul greto del torrente Vallelunga a Pescara. Dopo mesi di indagini gli inquirenti sono riusciti a scoprire il movente dell'omicidio. Pare che il giovane avrebbe fatto da garante per un importate compravendita di sostanze stupefacenti (hashish).
Tante le piste tracciate dagli inquirenti all’inizio delle indagini, alcune delle quali rivelatosi totalmente infondate, come ad esempio quella che portava alla vendetta familiare. I carabinieri quindi hanno dovuto indagare sulla vita del giovane, e sulle sue consuete attività di compravendita.
Secondo gli investigatori, proprio per la sua nota capacità , avrebbe seguito una compravendita di droga per conto di altri, fungendo da garante. Non una vendetta, non un agguato, ma si è trattato di un omicidio conseguente a una forte discussione. Probabilmente gli assassini per l’ennesima volta incontravano il giovane al fine di sollecitare un pagamento che tardava ad arrivare. Secondo gli inquirenti, il primo colpo al fianco è partito in maniera accidentale: l’idea era quella della minaccia, ma il carattere di Alessandro, sfrontato e ribelle avrebbe fatto perdere la pazienza agli assassini, che una volta colpito il giovane, lo hanno ucciso con un colpoin testa
Ancora non si conoscono ovviamente gli assassini, le indagini si sono canalizzate sul ritrovamento di tracce di DNA femminile rinvenute sugli slip del giovane. Questo vuol dire che il ragazzo nelle ore precedenti all’omicidio avrebbe avuto rapporti intimi con una donna, che però in questi mesi non si è palesata agli inquirenti. Per questo motivo, gli stessi credono che la donna in questione potrebbe conoscere i dettagli dell’accaduto e gli assassini stessi.