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Probabilmente ad ammazzare Alessandro sono stati dei sicari

Si indaga sui rapporti della famiglia e su un litigio avuto con il cugino

Redazione
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Si intensificano le indagini inerenti la morte del giovane Alessandro Neri. Lo si fa indagando sulla vita di Alessandro, ma soprattutto ricostruendo le relazioni familiari, commerciali e non.

Gli investigatori stanno ascoltando in queste ore decine amici e familiari, al fine di ricostruire al meglio quello che al momento appare una vera e propria esecuzione, senza però alcun movente.

La famiglia Neri era una famiglia divisa dallo sutdio e il  lavoro, il padre del giovane lavorava a Firenze, i due fratelli maggiori entrambi all’estero: uno a Miami, l’altro a Dublino. La sorella minore anch’essa fuori regione per studi. Alessandro era l’unico che era rimasto con la madre a Villa Raspa.

Gli inquirenti indagano appunto sui rapporti di affari della famiglia, soprattutto con i Lamaletto, famigliari della madre, titolari dell’azienda vinicola “ il feuduccio” e con interessi economici ancora in essere in Venezuela.

Quello che è trapelato in queste ultime ore, è stato un litigio avvenuto tra Alessandro e il cugino Gaetano, figlio del fratello della madre, Laura Lamaletto. Un litigio di poco conto, probabilmente, ma a rendere questo particolare oggetto di indagine è il fatto che l’auto del povero giovane è stata ritrovata in via Mazzini, proprio dove abita il cugino della vittima.

L’azienda vinicola, non era più gestita dalla famiglia Neri, dal 2015, quando Laura, fu  estromessa dalla società. Da allora tra le famiglie si erano creati dissapori e dissidi.

Gaetano Lamaletto, ovviamente non iscritto al registro degli indagati, in questi giorni è a Miami, partito dall’Italia tra il 3 e il 4 marzo, ma gli inquirenti, sperano di ascoltaro gia dai prossimi giorni, al fine di chiarire anche le sua posizione in questa vicenda.

Riascoltata anche la madre, la donna resta convinta che ad ammazzare il figlio siano stati dei sicari incaricati, come spesso accade in Venezuela.

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