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Missione...possibile a Spoltore contro la criminalità imperante

I recenti danni subiti dalla Cooperativa Scarl sono solo la punta dell'iceberg di un problema ormai non più procrastinabile

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I recenti e continui danni subiti dalla Cooperativa Il Sorriso Scarl di Spoltore, per opera di minorenni (almeno così pare sia stato accertato) dediti evidentemente al vandalismo puro come forma di mera espressione anticulturale, ripropongono all’attenzione dell’intera comunità il problema delle numerose baby gang (termine fin troppo “romantico” utilizzato per definire le bande criminali formate soprattutto da minorenni) che imperversano pressoché in tutto il territorio comunale.

Le parecchie segnalazioni che tanti cittadini, anche semplicemente attraverso i social, ma non solo, fanno da tempo giungere all’amministrazione comunale e alle forze dell’ordine impegnate a Spoltore, sembrano, almeno dal punto di vista preventivo, giungere inascoltate. La necessità di rendere più sicura questa zona, magari anche grazie all’attivazione di un massiccio numero di impianti di videosorveglianza, appare non più procrastinabile, giacché la Polizia Municipale e i Carabinieri, numericamente in difficoltà e impiegati anche per i controlli in merito alle disposizioni dei vari D.P.C.M. governativi anti-Covid 19, obiettivamente non riescono a circoscrivere tutte le problematiche legate ai tantissimi atti delinquenziali posti quotidianamente in essere.

L’immagine di Spoltore come “isola felice” appare come un lontano ricordo. Forse proprio tale fama ha attirato dalle città e dai paesi limitrofi un così nutrito numero di delinquenti, minorenni e non, consapevoli di poter “esercitare” in un territorio per loro certamente più indifeso di altri.

L’aggressione subita alcuni giorni fa dal rider napoletano Gianni Lanciano si è conclusa a lieto fine, con l’arresto dei sei criminali (quattro dei quali minorenni) e la raccolta fondi che consentirà al cinquantenne malmenato e rapinato del suo motoveicolo, di tornare presto a lavorare. Come sarebbero andate le cose, ci chiediamo, se l’episodio in questione non fosse stato immortalato dalle telecamere e rimbalzato immediatamente su tutti i social, anche fuori dai confini nazionali? Facile ipotizzare un nulla di fatto, con una denuncia che si sarebbe andata ad aggiungere alle tante altre che riempiono gli archivi delle forze dell’ordine. Anzi, come spesso accade, forse non ci sarebbe stata neppure quella, per paura di eventuali ritorsioni o peggio. Quale migliore dimostrazione, quindi, di come la vita di un’intera comunità, possa svoltare in favore delle persone oneste e perbene, tramite il costante apporto di un continuo monitoraggio video? Se persino lo sport, il calcio per ultimo con il VAR, si è reso conto da parecchi anni che solo l’utilizzo della tecnologia può contrastare efficacemente ingiustizie e paradossi, davvero ci si continua a chiedere perché a Spoltore non si voglia provare a dare questa svolta. Eppure, durante il primo lockdown primaverile dello scorso anno, ricordiamo furono presentati in pompa magna, sindaco in testa, i droni anti runner, a dimostrazione che l’apertura alle nuove frontiere della tecnologia non è poi del tutto rifiutata anche in questa landa dal sapore medioevale.

La parte sana di Spoltore, rappresentata fortunatamente dalla maggioranza dei residenti, chiede a gran voce interventi drastici in difesa delle loro famiglie e del territorio, l’amministrazione comunale e le istituzioni sapranno dare risposte convincenti nell’immediato? Noi crediamo sia una “missione … possibile”, come recita lo slogan proposto in foto.

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