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Project Financing, D'Ambrosio e Filippone contro la privatizzazione dei cimiteri di Pianella

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Riattivare i contatti tra amministrazione e Comitato dei cittadini contro la privatizzazione dei cimiteri di Pianella, portare la raccolta delle firme di un gran numero di cittadini in Consiglio Comunale, istituire assemblee pubbliche, riattivare la collaborazione tra imprese funebri e cittadini e modificare alcuni aspetti del Project Financing.

Sono questi alcuni degli obiettivi promossi e illustrati, nella conferenza stampa di stamane dal presidente del Comitato Andrea De Lutiis contro la privatizzazione dei cimiteri di Pianella, dai consiglieri comunali di Pianella Giorgio D’Ambrosio, Gianni Filippone e dalla FederCofit.

Il tanto discusso Project Financing sul territorio ha creato molte polemiche tra gli operatori del settore funebre e i cittadini che ne subiscono le conseguenze. Imprese e, soprattutto cittadini accusano l'amministrazione guidata dal sindaco Sandro Marinelli di aver istituito un monopolio del servizio cimiteriale.

In particolare la FederCofit sostiene che il Comune agisce creando una speculazione economica nei confronti dei cittadini, senza considerare una mancanza di sensibilità tale da non permettere alle famiglie dei defunti di rivolgersi in piena libertà alle imprese di pompe funebri maggiormente gradite o al marmista di fiducia per l’addobbo della lapide.

“E' inconcepibile questa situazione - dichiara Giovanni Caciolli, segretario della FederCofit - non si tiene conto delle volontà delle famiglie dei defunti e dei loro desideri nella scelta di come meglio sistemare il loculo. Il Project Financing non è equo”.

Secondo il Comitato il Project Financing non tiene conto di alcuni aspetti importanti quali, l'aumento dei costi per il cittadino a differenza di quanto sostiene il sindaco Marinelli.

“E' una situazione paradossale - dichiara Giorgio D'Ambrosio - c'è già stata una manifestazione in piazza con la raccolta di 500 firme, quindi questo vuol dire che il cittadino vive questa situazione come un disagio. In risposta il sindaco Marinelli ha tentato una sorta di abbassamento con 'prezzi convenzionati' del servizio nei confronti di alcune pompe funebri, servizio modificato già tre volte ed a cui non ha partecipato nessuna delle imprese locali".


Comitato e imprese funebri sono sul piede di guerra e annunciano provvedimenti al fine di ripristinare una servizio equo che accontenti operatori del settore e cittadini.

“Il sindaco ha imposto un servizio ad operatori funebri al di fuori di Pianella -  sostiene Pierpaolo Di Rocco,  vice presidente Federcofit Abruzzo -  in particolare ad un'impresa di Chieti e una di Pescara. Così facendo il mercato delle pompe funebri, che operano con sede e residenza potrebbero subire un danno alle imprese del territorio locale come già accade ora per le costruzioni dei nuovi manufatti cimiteriali che rientrano nel monopolio dell’appaltatore e non nel libero mercato come prima: infatti si dava lavoro a geometri, carpentieri, muratori, marmisti e fabbri locali con anche un notevole risparmio. Quella dei calmierati è una vendetta a chi ha fatto gli interessi dei cittadini ed ha ascoltato la loro voce. Si può dire di tutto e di più fino a quando il dolore non tocca da vicino. Nessuna famiglia ha chiesto 'lo smaltimento' del proprio defunto, altrimenti son si sarebbero rivolti alle imprese funebri ma a chi raccoglie la nettezza urbana. Ci hanno richiesto sempre di esprimere, con il funerale, i segni dei sentimenti alla persona cara coniugando la sobrietà gestita dal buon gusto e il valore di ciò che è il tributo dell’onoranza.
I servizi funebri ed i loro costi vengono quantificati a seconda delle richieste dei familiari e, spesso, personalizzati da tante componenti che possono essere di varia natura".

“Abbiamo inoltrato un ricorso all'Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) per valutare le irregolarità presenti nei contratti previsti dal Project Financing - dichiara il consigliere comunale e capogruppo Pianella Amica, Gianni Filippone - alla Corte dei Conti, e alla Procura della Repubblica. Non esiste rateizzazione, oltretutto per i cittadini, addirittura il Comune e/o l’appaltatore pretendono il pagamento anticipato (un’impresa è stata perfino diffidata a portare un defunto senza aver prima pagato i diritti) senza tener conto delle condizioni economiche delle famiglie in tali eventi: esigiamo che sia ripristinata".

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