Grande partecipazione di pubblico venerdì mattina al convegno, dal titolo: “L’Ossario ritrovato, alla ricerca delle origini perdute”, organizzato dall’Amministrazione comunale di Spoltore e dalla Parrocchia di San Panfilo Vescovo entro le mura.
Al centro dell’incontro la scoperta di un “locale ipogeo”, una costruzione sotterranea di notevole interesse storico e antropologico trovato nella congrega o cripta della Parrocchia. L’interessante scoperta è avvenuta in seguito a delle operazioni di ricerca, avvenute per volontà di un gruppo di amici appassionati di storia locale, coordinati dall’Architetto Luigi Antonio Miccoli e motivati dall’ex Parroco Don Rinaldo Lavezzo.
Le ricerche si sono protratte per circa un mese e sono state possibili grazie alla piena disponibilità dell’Amministrazione comunale, che ha concesso un contributo economico indispensabile per il completamento dei lavori e grazie all’apporto dei promotori che hanno prestato gratuitamente la loro opera nelle attività di ripulitura.
Ogni singola operazione è stata concordata e autorizzata dalle rispettive Soprintendenze e più precisamente da quella Archeologica, nella persone del dott. An-drea Staffa, e da quella Architettonica, nella persona dell’arch. Giuseppe Di Girolamo. Un ruolo fondamentale è stato svolto dal gruppo Speleo di Chieti che ha curato la fase di svuotamento e ripulitura dell’ambiente ipogeo ritrovato. I lavori eseguiti hanno permesso di individuare, oltre a resti di mura di difficile interpretazione architettonica, anche un locale sotterraneo.
“Tale importante rinvenimento apre una nuova finestra sulla storia della nostra Città. La grande par-tecipazione di pubblico al convegno dimostra l’attenzione della comunità nei confronti degli scavi e dei ritrovamenti, valorizzati con l'apposizione di una teca che permette di vedere un antico ossario sottostante i locali della Chiesa - ha affermato il Sindaco Luciano Di Lorito. - Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno reso possibile le operazioni di ricerca, ai volontari, ai rappresen-tanti del MiBACT, agli studiosi intervenuti, alla Parrocchia e all’Amministrazione comunale. Un gioco di squadra, che ha permesso di realizzare un grande risultato. Ora bisogna saper valorizzare, conservare e rendere fruibile l’ipogeo ritrovato, sempre nel rispetto della destinazione originaria”.
La Soprintendenza Archeologica si è dimostrata disponibile ad assegnare ad alcuni studenti universitari il compito di studiare l’ambiente ritrovato, allo scopo di acquisire e ottenere nuove informa-zioni di natura storica – archeologica.
Oltre al primo cittadino, al Dott. Staffa e all’Architetto Di Girolamo, al convegno di ieri hanno partecipato: il Parroco Don Gino Cilli; la delegata di ‘Speleo Club Chieti’ Cinzia Berardinelli; Francesco Di Gennaro, Soprintendente; Maria Concetta Nicolai, scrittrice e antropologa.
Ha coordinato l’incontro l’architetto Miccoli.