LâAmministrazione Comunale in questi giorni sta recapitando ai cittadini di Pianella i bollettini di pagamento del canone delle lampade votive dei cimiteri di Pianella, Cerratina e Castellana, relativamente alle annualità pregresse del 2012, 2013, 2014 e 2015.
Così dopo la mazzata per lâaumento delle tariffe cimiteriali, la Giunta Comunale con delibera n. 41/2016 fa lâaudace e inopportuna richiesta di pagamento complessivo di ⬠120,00 per ciascuna lampada votiva.
Risulta addirittura che in alcuni casi i bollettini sono stati inviati anche a coloro che non hanno mai effettuato e richiesto lâallaccio della lampada votiva, ovvero casi nei quali sono stati richiesti pagamenti per il canone lampada votiva di defunto non appartenente alla famiglia dellâintestatario.
Eâ ben dire subito che qui non si contesta la debenza del canone pieno, a fronte del concreto e reale funzionamento del servizio.
Purtroppo però a Pianella è risaputo che a partire dal 1 gennaio 2012 è mancato non solo il rinnovo del contratto con la società concessionaria del sevizio lampade votive che riscuoteva i canoni, ma soprattutto è mancato un efficace ed efficiente gestione del servizio, volto al controllo del funzionamento dellâimpianto, delle lampade e degli allacci.
Diversi articoli di stampa hanno evidenziato le problematiche delle lampade votive nei 3 cimiteri di Pianella, infatti la circostanza era nota ed espressa sia dalla minoranza (articolo su www.primadanoi.it del 25 gennaio 2012) nel quale si affermava: âed i cimiteri restano al buioâ, sia dal Sindaco (articolo de Il Centro del 24 ottobre 2015) nel quale si affermava: âe con lampade votive ormai spente da tempoâ.
Tanto era noto che i cimiteri versavano nel buio, che il Vice Sindaco e Assessore ai LL.PP., in risposta allâinterpellanza del Gruppo Pianella Amica, durante il Consiglio Comunale del 19 marzo 2014, prot. 5383 dichiarava:
âNelle more dellâespletamento della procedura del nuovo appalto globale, il servizio di manutenzione lampade votive viene svolto in economia diretta; il mancato funzionamento delle lampade votive, per quanto riscontrato dallâelettricista comunale, è determinato da un difetto di realizzazione dellâimpianto, rintracciabile nelle linee realizzate in periodo precedente allâappalto stipulato con la società G.I.E. S.r.l.( ex gestore), specificatamente nel mancato, o non adeguato, isolamento dei cavi ubicati nel terreno per cui si verifica sovente lâinterruzione del passaggio della corrente. Trattandosi di un difetto generalizzato gli interventi di riparazione puntuale non sono risolutiviâ.
Solo a partire dal 1 giugno 2016 subentra il nuovo appalto.
A questo punto ci si chiede se i canoni arretrati sono dovuti, lì dove il servizio non è stato reso in modo corretto.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di unâamministrazione a servizio del cittadino, il quale non deve giustificarsi o essere vessato dalla Pubblica Amministrazione.
Sarebbe stato opportuno, prima dellâinvio dei bollettini, che il Comune avesse svolto un controllo preventivo sullo stato delle utenze e delle situazioni specifiche di ciascun utente.