La maggioranza tenta di arruolare consiglieri. E l’ex Assessore Di Tonto chiede di entrare nel gruppo consiliare “un obiettivo in comune”

Consigliere Comunale Massimo Di Tonto
18/07/2020
Politica
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Con dispiacere prendo atto dei toni scomposti della maggioranza. E’ evidente che qualcosa non va dentro il palazzo. La risposta alla mia abituale apertura al dialogo ha trovato in un recente articolo, dunque non in sedi istituzionali, la consueta soluzione di chiusura. Non si parla con me dal 27 giugno 2020. Risulta cristallino che la maggioranza non ritiene che io faccia parte del gruppo consiliare Progetto Futuro. Allora, come gli altri consiglieri di ex maggioranza, chiederò ad Aramini e Berardinucci di poter confluire nel gruppo consiliare “un obiettivo in comune”.

Il problema rimane però sempre lo stesso, e non v’è stata risposta: come è possibile che ben 3 consiglieri eletti nella maggioranza vengano espulsi nel corso della legislatura? Perché non ci si assume la responsabilità della incapacità a dialogare e a tenere insieme i consiglieri?

Il clichè applicato in sede di epurazione, comunque, è analogo ai precedenti, ed ampiamente esplicato dal consigliere Berardinucci, già vittima della stessa procedura: chi mostra un diverso punto di vista viene denigrato. Per taluni è più conveniente non esprimersi.

Tuttavia, leggendo la lunghissima requisitoria, spacciata per articolo di giornale, si evidenziano spregevoli accuse che possono essere comprese solo con l’attaccamento alla poltrona ovvero ad altre risoluzioni di necessità diffuse. Come possibile che sinora non fossero note tali lamentele? Non potevo essere rimosso prima?

Insomma, pare che prima di rinunciare alla cospicua indennità di carica ( 2.509,98 euro mensili), si preferisca scatenare una guerra con l’unico scopo di attribuire la colpa ad altri delle proprie cattiverie perpetrate, il tutto attraverso una crisi a porte chiuse e al buio.

È bizzarro notare  però come i rappresentanti rimasti nella maggioranza sembrino vivere delle stesse fobie di cospirazioni delle quali soffre il vertice, pur senza motivo.

In realtà, le loro  angosce sono infondate; per sciogliere il Consiglio Comunale servono le dimissioni di 7 consiglieri, ma non siamo a questo punto e, non risulta un accordo mio, con consiglieri di ex maggioranza e di minoranza, in tal senso. Nessuna mozione di sfiducia è stata presentata. Piuttosto, sono palesi i tentativi di accordi dell’odierna restante parte della maggioranza, all’affannosa ricerca di consiglieri da reclutare. Gli incontri riservati si ripetono e l’attendismo sembra divenuta la parola chiave del momento.

Per fortuna i cittadini con i quali ho parlato hanno compreso tutto, anche perché mi hanno visto lavorare, quindi sono fiducioso che sapranno etichettare come fandonie le accuse mossemi. Del resto, non comprendo come possa essere io l’ispiratore del cd “saluto gerarchico” quando poi a sostenere la bontà delle disposizioni in merito, in televisione è invece andato il Sindaco ….. Qualcosa non quadra!

Allora, sfrondando il campo dall’inutile, dal pretestuoso e dal menzognero, mi chiedo e chiedo, come sia possibile che la semplice assenza in Consiglio o la presentazione di mozione, a favore dei dipendenti e cittadini, durante la pandemia, ovvero di mozione avanzata per il ripristino e il rispetto della legge presso il Municipio, compito precipuo di un consigliere comunale, possano aver scatenato tale reazione spropositata della residuale maggioranza. Ognuno saprà rispondere facilmente. Probabilmente tutto era predisposto.

A questo punto, coloro che potevano avere dei dubbi, possono constatare cosa si vive nell’amministrazione pianellese. Una sorta di monarchia regna a palazzo.

Concludo ricordando una grande massima di Sant’Agostino: “La verità è come un leone. Non avrai bisogno di difenderla. Lasciala libera. Si difenderà da sola”.

Il tempo ci farà capire tutto.

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