âLe due proposte di legge istitutive della âGrande Pescaraâ firmate dal Presidente DâAlfonso sono sostanzialmente un imbroglio: il primo imbroglio è che rimandano tutto al 2019; il secondo grande imbroglio è che rende obbligatorio un voto di conferma con delibera dei tre Consigli comunali coinvolti i quali potranno optare di non sciogliere le proprie città e di mettere insieme solo alcune funzioni, ovvero quelle che già oggi il semplice buon senso dovrebbe suggerire di pianificare in maniera congiunta, come il traffico. Il Governatore DâAlfonso cerca di rifilarci per lâennesima volta una norma che non rispetta il voto referendario e che ci rimanda dritti al secolo scorsoâ.
à il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri alla presentazione delle due proposte di legge del Governatore DâAlfonso per lâistituzione della cosiddetta Grande Pescara.
âSono stato il firmatario della legge istitutiva del Referendum sulla âNuova Città â, con il consigliere Carlo Costantini, perché credo nel valore di questo strumento di grande democrazia partecipata; poi sono uno dei firmatari delle due proposte di legge che recepiscono il risultato del Referendum, secondo il quale i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore vogliono la costituzione di unâunica grande città capace di competere rispetto alle altre metropoli italiane, affermando anche una propria capacità attrattiva internazionale e penso ai Balcani. Sostanzialmente oggi le due proposte di legge del Presidente DâAlfonso rappresentano un imbroglio, innanzitutto perché rimandano ogni decisione al 2019, ovvero tra tre anni; ma il vero grande imbroglio sta nellâaver previsto che entro il 31 luglio 2018 i Consigli comunali di Pescara, Montesilvano e Spoltore debbano obbligatoriamente votare lo schema dellâAtto costitutivo dellâUnione con il quale, come previsto nellâarticolo 5 della legge, potranno optare di non sciogliere le proprie rispettive città e di mettere insieme solo alcuni settori, come il traffico, lâurbanistica o il controllo del territorio. Ovvero il Presidente DâAlfonso ha deciso ancora una volta di non scegliere, di mantenere lo status quo, di non rispettare la volontà popolare e di tirare a campare. A questo punto â ha aggiunto il capogruppo Sospiri â sarà facile confrontare la proposta di legge del Governatore DâAlfonso con quella seria da noi firmata: la nostra rispetta la volontà popolare e si muove in direzione del futuro. Quella del Governatore DâAlfonso non rispetta il volere del popolo e ha lo sguardo rivolto alla politica del secolo scorso, e avremo modo di esprimergli il nostro completo disaccordoâ.