L'Abruzzo si fa sentire, tricolori e gonfaloni per difendere la dignità dei propri comuni

Amministratori e cittadini in piazza per un Abruzzo che vuole tornare a vivere

Alessandra Renzetti
02/03/2017
Attualità
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L'Abruzzo in piazza questa mattina a Roma per chiedere di modificare il decreto terremoto e per chiedere la possibilità di riconoscere la situazione eccezionale che si e' verificata in molti comuni abruzzesi come quelli del teramano, per esempio, devastati da sisma e da maltempo. Un Abruzzo compatto e forte questa mattina in piazza per esigere adeguate risorse e per far capire al mondo intero che è l'unione a far la forza.

Il "grido di dolore" di cittadini, sindaci e province abruzzesi approda nella Capitale nella speranza di riportare in patria attenzione per quei problemi che stanno vivendo i cittadini delle zone colpite non solo dal terremoto ma anche dall'emergenza maltempo e da quella neve che sicuramente non ha regalato momenti piacevoli.

In piazza Santi Apostoli a Roma prima di tutto questa mattina c'erano "uomini", con un'anima ferita e tra le mani poche armi: tamburi e fischietti; tanti i sindaci in prima linea con la fascia tricolore, gonfaloni, striscioni sull'emergenza Abruzzo, orgogliosi per la forza dimostrata dai loro cittadini e motivati nel volerli difendere a tutti i costi. 

Gli amministratori abruzzesi scendono in piazza perchè dopo il sisma e l'ondata di eccezionale maltempo ci sono paesi seriamente danneggiati per frane e smottamenti, chiedono la modifica del decreto terremoto, in fase di conversione, e il riconoscimento di una specificità rispetto alla concatenazione di calamità.

Gli amministratori locali propongono al governo un pacchetto di misure in sostegno del tessuto economico e sociale che vada oltre il riconoscimento del 'danno materiale diretto' e molti chiedono che si allarghi l’area del 'cratere'.

Tante le testimonianze e tante le motivazioni che hanno spinto le amministrazioni a partecipare, non solo per chiedere ma anche per sostenere l'intera regione.

Una delegazione degli amministratori abruzzesi si è staccata dal corteo dei manifestanti per partecipare ad un incontro alla Camera, presenti tra gli altri il Presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci e Parlamentari abruzzesi.

"Il nostro territorio è in ginocchio: a gennaio si sono sommati due eventi, uno eccezionale, vale a dire una nevicata di dimensioni mai viste e quattro scosse di terremoto che hanno aggravato ulteriormente la situazione - ha riferito a margine della manifestazione il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino - . Serve una delibera per far fronte a una grave situazione di emergenza, che contenga al suo interno misure eccezionali anche per il sostegno delle imprese locali".

Tra i tanti comuni del pescarese, per esempio, anche il Comune di Moscufo ha partecipato ben volentieri alla manifestazione ed è stato rappesentato dal sindaco stesso Alberico Ambrosini e dall'assessore Loris Orsijena; proprio Ambrosini insieme agli altri sindaci è stato ricevuto dalla Commissione Parlamentare che si sta occupando del Provvedimento e dai Parlamentari abruzzesi che hanno ascoltato le richieste e hanno promesso impegno nella speranza che si arrivi rapidamente ad una soluzione:

"Spero che la manifestazione di questa mattina abbia fatto comprendere al Governo stesso e non solo la gravità dell'emergenza che ha colpito l'Abruzzo ed ora ci aspettiamo un aiuto concreto con dei provvedimenti seri, ma soprattutto tempestivi, ponendo così fine al tempo delle promesse e degli slogan - interviene il sindaco di Moscufo. - Abbiamo partecipato anche per stare al fianco dei comuni maggiormente colpiti dal sisma, ma senza dimenticarci delle criticità legate agli eventi atmosferici che hanno lasciato pesanti conseguenze su tutti i territori delle province abruzzesi; si parla di frane, strade chiuse per caduta di alberi e smottamenti, problemi su ponti e in prossimità dei corsi fluviali".

E'tempo di tornare a godere delle sue bellezze, è tempo di tornare a vivere per il famoso "Abruzzo forte e gentile" che ora combatte e "marcia su Roma" mostrando le sue ferite.

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