"Milk Art" e nuove forme di "dialogo" con il cliente, il cappuccino diventa "una tela su cui dipingere"

Alessandra Renzetti
15/01/2017
Enogastronomia
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Non ci si può improvvisare, ma una buona formazione può dare davvero tanto; ed anche dietro ciò che può sembrare un semplice cappuccino, molto spesso si nasconde una vena artistica che sa davvero stupire e magari anche regalare una piacevole pausa oltre ad attimi di vero relax che si accompagnano ad una risata, al dialogo, ad una battuta; sono tutte piccole componenti che una vita frenetica e le preoccupazioni quotidiane non sanno più concedere, ma le persone ne hanno davvero bisogno. Dunque un cappuccino ed un caffè, per esempio, possono essere davvero spunti per socializzare e ridare anima a quei momenti di condivisione nel corso della vita vera, e a quelle conversazioni "face to face" che i social hanno spento.

Sulla scia di questa teoria dà sfogo alla sua arte, Leandro Fedele, un trentenne di Santa Teresa di Spoltore che giorno per giorno s'innamora del suo lavoro che diventa una vera analisi della psiche umana, poichè è con il tempo ed il contatto con il cliente che riesce a capirne le esigenze e rendergli una pausa davvero piacevole; si tratta di una vera missione dunque.

Il barista spoltorese infatti lavora presso un'attività aperta dal 1970, il famosissimo Bar Excelsior di Pescara, Corso Umberto, l'attività storica che Carlo Miccoli porta avanti con i figli Roberta e Marco. Lo stesso signor Carlo proprio quest'anno ha festeggiato 50 anni di lavoro dietro un bancone, un compleanno speciale, che testimonia una grande esperienza.

Un contatto gioviale con il pubblico ed una grande fantasia hanno reso Leandro famoso per i suoi simpatici cappuccini; cuori, elefanti, volti, fiori e tante altre immagini scelte di volta in volta anche "analizzando" il cliente sono una vera e propria attrazione e questa "vena artistica" sta diventando una vera moda.

"Metto passione, tecnica e studio dietro quest'arte, poichè mi piace dimostrare alle persone, come anche dietro un singolo cappuccino ci sono fattori che fanno la differenza, come accade per un caffè o per un cocktail - spiega Leandro. - Un caffè, per esempio, o lo stesso cappuccino devono diventare motivo di sorriso, devono diventare l'occasione per scambiare due chiacchiere con il barman e non è un caso se il bar è nato come un punto d'incontro e come tale necessita di persone formate e professionisti che sappiano fare il loro lavoro". 

"La mia passione è la Milk Art, mi sono avvicinato a questa arte con i corsi di formazione SCAE (Speciality Coffee Association of Europe) che rilasciano certificazioni europee, e ci sono varie discipline ma io sono interessato a tutto ciò che riguarda le abilità del barista dietro il bancone ed ecco perchè mi sono avvicinato alla Milk Art in particolare; io ho la possibilità di allenarmi con il mio lavoro e mettere in pratica tutto ciò che imparo. La mia fortuna è anche nella figura del mio titolare che mi segue e mi appoggia, spingendomi a fare sempre di più; il mio desiderio è quello di partecipare alle selezioni per il campionato italiano, ogni anno a Rimini alla Fiera del Sigep ci sono i campionati italiani di caffetteria".

Esperienza, dunque, ed anche una lunga preparazione: ma chi o cosa ispira un barista che decide di accogliere il suo cliente proponendogli un buon prodotto e di classe?

"I disegni sono assolutamente frutto della fantasia del barista - spiega Leandro - ma il risultato dipende anche da buoni prodotti perchè se non si dispone di ottimi prodotti in tazza, il cappuccino risulterà scadente in qualità ed estetica. L'immagine poi dipende anche da come viene montato il latte. Per me la 'latte art' è come pitturare: il cappuccino è la mia tela ed io sulla mia tela dipingo". 

Formazione, amore per il proprio lavoro e la voglia di far vivere al cliente un'esperienza sono le basi per dare vita a nuove forme artistiche, molto più vicine alle persone, poichè si relazionano con esse. 

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