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QUANDO LA BANDA MUSICALE DI PIANELLA SUONÒ PER MENOTTI GARIBALDI

La stagione estiva nelle Marche i concerti allo Stabilimento Bagni di Senigallia

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  Il Risorgimento in Italia rappresentò un risveglio di libertà che accompagnò la rinascita artistica delle bande  musicali, le quali  contribuirono ad infiammare gli spiriti nei moti mazziniani e nelle leggendarie gesta garibaldine.

Durante una stagione musicale estiva1, nella ridente cittadina marchigiana, i musicisti e componenti della Commissione si imbatterono con  la figura di Menotti Garibaldi, primogenito di Giuseppe (Nizza 1807 - Caprera 1882)  e Anita.

  Nato in Brasile nel 1840, partecipò con il  padre alle campagne del 1859 e del 1860, la famosa Spedizione dei Mille, ottenne la medaglia d'oro per il valore dimostrato a Bezzecca (1866), prese parte  alla spedizione nell'Agro romano (1867) e combattè a Digione in Francia. Eletto al Parlamento per Velletri dal 1876 al 1900, si impegnò nel miglioramento delle  precarie condizioni di vita dei contadini del tempo, per la bonifica di quei terreni e per la costruzione di nuove strade ferrate per la linea Velletri-Terracina. Morì a Roma il 22 agosto 1903.

 

Una figura  che ha portato avanti la “tradizione garibaldina” nel ricordo dell'Eroe dei Due Mondi, che ha certamente contribuito a consolidare il mito di Giuseppe Garibaldi, nel diffondere le idee democratiche e risorgimentali, con  la difesa di grandi ideali dell'eroe combattente riportati su larga scala grazie anche alla diffusione della stampa del tempo.

Il primo interessamento da Senigallia per la banda di Pianella ci fu il 6 giugno 1879 dopo il buon successo ottenuto nella vicina Loreto (Marche).

Vittorio Rastelli, Deputato della Commissione della Banda di Pianella, scriveva puntualmente il diario degli avvenimenti a Senigallia negli anni Ottanta dell' Ottocento, per dar notizie agli Abruzzesi, e si riporta quanto segue da una lettera manoscritta:

 

    «Senigallia, per queste due sere che si suona, ci applaudiscono sempre, sia davanti il Caffè che allo Stabilimento.

Ieri, martedi, all'una andammo a salutare l'Onorevole Menotti Garibaldi che abita all'albergo del Giardino; suonammo Il Grido d'Italia e ballabili e marce, ci accompagnava moltissima gente; Menotti fè chiamare il Maestro e disse che restava mortificato per la gentilezza prodigatagli, che il Concerto di Pianella è conosciuto dovunque e che la Capitale è sempre entusiasmata dal nostro suono.

Marchetti gli disse che il Direttore della Banda [Gesualdo de Felici] aveva ordinato di fare una Serenata a Menotti.

Questi rispose: conosco per fama ed ho sempre sentito parlare del Marchese de Felici ma non lo conosco personalmente.

Ci fece complimento di vino e dopo una fermata di un'ora il suono dell'Inno di Garibaldi tornammo in Quartiere [alloggio].

Il Sindaco mandando a chiamare il Maestro per avvertirlo che la banda riuscendo dallo Stabilimento deve non suonare e saputo del saluto che volevamo andare a dare a Menotti disse: Prima di salutare Menotti devono venire a salutare me come sindaco in casa.

Sull'Ordine di Ancona e sul Fanfulla c'è un lunghissimo articolo su Senigallia.

La fermata a San Benedetto della nostra banda fu una vera festa (…) una popolazione distinta e numerosissima fu entusiasmata dai nostri suoni e scrosci di applausi venivan giù ad ogni finale».

 In base all'elenco sintetico  delle composizioni del Maestro Marchetti (La banda musicale di Pianella, 2013, p. 209), Il grido d'Italia, che consiste in una marcia sinfonica proposta ed eseguita a Camerino nel 1883, dedicata alla Reale Casa con richiesta di approvazione prefettizia del 1884.

  La banda di Pianella, che soggiornava in periodi alterni, dal 13 luglio al 28 agosto (giorno della fiera), per  allietare la cittadina rivierasca, ricevette diverse medaglie  a Senigallia, dove nessuna altra banda ha mai ricevuto tali festose accoglienze fino ad essere salutati il giorno della partenza alla stazione da molte persone. Le giornate non erano sempre delle migliori, ma la passione per la musica ed i successi ottenuti accrescevano l'entusiasmo nei musicanti e la voglia di portare in alto il nome di Pianella.

Ricordiamo che, nella cittadina abruzzese, si intitolò una piazza a  Garibaldi, ed erano presenti numerosi estimatori del personaggio; si pensò ad un certo punto perfino di collezionare cimeli garibaldini alla foggia di un museo privato,  prima e dopo l'esilio dell'Eroe a Caprera.

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