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A lezione di storia, con Silvano Ferri una delegazione tedesca "studia"i frantoi di Pianella

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Una delegazione tedesca visita Pianella per godere della bellezza delle sue campagne, toccando con mano la sua storia, e rimane affascinata dal mondo genuino che lo caratterizza.

L’olio di oliva, si sa, è stato sempre un elemento prezioso per la zona e le prime testimonianze sulla produzione di olio d’oliva tra Moscufo, Loreto Aprutino e Pianella ossia del “triangolo d’oro dell’olio”, risalgono addirittura all’epoca romana.

Quella di questo gruppo è stata una visita guidata alla scoperta delle antiche tecniche di lavorazione e dunque di produzione dell’olio di oliva, attraverso anche un confronto con quelle che sono le moderne tecniche; prezioso, per la buona riuscita dell’appuntamento con il progresso dell’economia locale, è stato il contributo dato dall’Architetto Angelika Wessel dell’Azienda Agricola Tenuta Basciano di Moscufo.

A guidarli, il Presidente del Consorzio D.O.P. Pescarese Aprutino, il Dott. Silvano Ferri che li ha condotti alla scoperta dell’antico frantoio “Trappeto Grande” di Pianella. All’interno della struttura presenti anche i segni del grande lavoro e delle grandi fatiche che ha ospitato: il torchio a vite in legno di quercia, pesante ancora impregnato dell’essenza delle numerose spremiture, ma anche le bottiglie di vino impolverate o le scritte e le annotazioni sui muri.

“Si tratta di una giusta forma di comunicazione questa, molte cose attraverso la tecnologia si perdono – ha spiegato Ferri – è importante far capire alle persone e mostrar loro il contesto in cui si trovano, far loro cogliere il vero messaggio e spiegare loro la storia. Fino al 1936 questo frantoio ha funzionato; dietro una porta addirittura ci sono ancora chili di olio e numeri di sacchi segnati con un gesso, e queste persone hanno apprezzato molto questi aspetti, la storia è ancora viva ed impressa sui muri della struttura”.

“Una cosa che ho voluto sottolineare - prosegue - è che dagli antichi romani, fino all’‘800 i frantoi più o meno sono rimasti gli stessi come procedimento di lavorazione e sviluppo. Dai primi del ‘900 fino agli anni ’50 è iniziata la rivoluzione con l’acciaio, grazie a Corradino D’Ascanio per esempio viene sviluppato un frantoio più moderno che impegna la pressa idraulica e il sistema di centrifuga per separare l’acqua dall’olio; le prime presse le ha fatte la fonderia Camplone ed è stato interessante apprendere ciò”.

“Le persone sono rimaste affascinate da questa storia e credo che sia proprio questo tipo di messaggio che rimane impresso e nel cuore di quanti hanno voglia di conoscere”- conclude Ferri.

 

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