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Trapianti e donazioni degli organi, la centralità dell'infermiere nel programma terapeutico

All'incontro anche i genitori dell'infermiera Manuela Verna di Spoltore

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Il tema di forte impatto sociale della donazione degli organi e dei trapianti affrontato senza retorica a partire dal quadro legislativo di riferimento, ripercorrendo alcune testimonianze e casi clinici e aprendo un dibattito che pone al centro la figura fondamentale dell'infermiere nel coordinamento e nella promozione della cultura della donazione. L'incontro "E la vita continua" è stato promosso dal collegio Ipasvi (infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia) della provincia di Pescara, presieduto da Irene Rosini, e si è tenuto il 25 ottobre a Pescara, il 21 ottobre a Penne e il 7 ottobre a Popoli

Le statistiche relative alla donazione e ai trapianti raccontano una realtà regionale ben al di sotto della media nazionale: in Italia la disponibilità d'organo è pari al 20% per ogni milione di abitanti, mentre in Abruzzo il dato oscilla tra il 10 e il 12%, quasi la metà. A fronte dei 3.326 trapianti effettuati in Italia nel 2015 i pazienti in lista d'attesa sono 9.230 (dati aggiornati al 30 settembre 2016) di cui 6.765 in attesa di un rene, 1.072 del fegato, 731 del cuore, 383 di un polmone, 248 del pancreas e 20 dell'intestino. La legge prevede la possibilità di sottoscrivere in vita, all'atto del rilascio o del rinnovo della carta d'identità, la richiesta di consenso alla donazione di organi e tessuti. Questa opportunità è offerta oggi dal servizio anagrafe di molti Comuni, tra i quali Penne, Popoli e Pescara. In base alle ultime indagini, diffuse dal Sistema informativo trapianti e aggiornate al 30 settembre scorso, su 3.333 dichiarazioni complessive in Abruzzo, 2.947 sono i consensi alla donazione degli organi (88,4% delle dichiarazioni) e 386 le opposizioni (11,6% delle dichiarazioni). A Popoli, su 151 dichiarazioni, i cittadini hanno sottoscritto 126 consensi e 25 opposizioni, mentre a Pescara su 358 dichiarazioni si è arrivati a 146 consensi e 212 opposizioni.  

Le tematiche della donazione e del trapianto, le tensioni e le esigenze del nostro tempo sono state sintetizzate con il cortometraggio "E la vita continua" (realizzato dalla Fondazione trapianti con la regia di Pino Quartullo e un cast di livello nel quale spiccano Ricky Tognazzi, Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Ludovico Fremont e Cesare Bocci) proiettato in apertura dell'incontro.

Diversi i relatori che si sono avvicendati durante l'incontro. Ines Ciampini, segretario del collegio Ipasvi di Pescara, ha parlato di "Donazione e trapianto in Italia: riferimenti legislativi e rete trapiantologica", Laurent Forcellese ha affrontato il tema "La morte encefalica accertata mediante criteri neurologici", mentre l'intervento di Andrea Di Blasio è stato incentrato su "L'idoneità e il mantenimento del donatore in morte encefalica".

Il concetto di cura e di assistenza è stato invece sviscerato dal presidente provinciale dell'Ipasvi Irene Rosini attraverso l'intervento intitolato "La figura dell'infermiere nel coordinamento e nella promozione della cultura della donazione degli organi" che ha messo in luce come i trapianti non possano esistere senza le donazioni e quanto la formazione professionale dell'infermiere e la giusta sinergia con i medici sono importanti nel lavoro di equipe. L'analisi del codice deontologico ha evidenziato in particolare l'articolo 40 che dice:

"L'infermiere favorisce l'informazione e l'educazione sulla donazione di sangue, tessuti e organi quale atto di solidarietà e sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere".

All'incontro "E la vita continua" ha partecipato anche la coordinatrice locale del centro regionale trapianti della Asl di Pescara Rosa Maria Zocaro che ha illustrato l'attuale statistica in Abruzzo in tema di donazioni e trapianti. Francesco Cipollone e Marialetizia D'Aurelio hanno raccontato al pubblico la propria toccante esperienza personale: il primo il trapianto di rene subito a 20 anni, mentre la seconda il trapianto di fegato a cui si è sottoposta a Torino.

In una sala gremita hanno preso la parola anche Anna ed Ezio Verna, genitori dell'infermiera Manuela Verna della Asl di Pescara, scomparsa prematuramente pochi mesi fa, per sostenere l'avvio e le attività del primo centro regionale del risveglio e di riabilitazione dal coma, previsto dal piano sanitario all'ospedale di Popoli.

"Manuela era una vostra collega - ha detto Anna Verna - faceva il suo lavoro con gioia, era una ragazza speciale come voi. Avrebbe voluto donare i suoi organi, ma i dottori hanno detto che non era possibile e allora abbiamo voluto donare qualcos'altro attraverso la nostra onlus "Il risveglio di Manuela" patrocinata dall'Ipasvi". 

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