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Nuova Pescara: "quella del Governatore D’Alfonso è una legge sbagliata, farraginosa, criminogena e senza copertura finanziaria"

il capogruppo regionale di Forza Italia dice la sua sulla realizzazione della Nuova Pescara

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“La legge D’Alfonso per la costituzione della Nuova Pescara entro il primo gennaio 2019 è confusa, pasticciata, sbagliata, in una sola parola, è irrealizzabile. È emerso in modo chiaro stamane nel corso della seduta di Commissione, a L’Aquila, dove sono stati sentiti i tre sindaci delle città coinvolte, ovvero Maragno e Di Lorito, rispettivamente per Montesilvano e Spoltore, che hanno criticato in modo inequivocabile quella norma, e un imbarazzato Alessandrini per Pescara, il quale ha dovuto alla fine ammettere le ragioni dei suoi colleghi. Nessuno contesta un processo di fusione votato dai cittadini e che dunque si farà, ma sono sbagliati il metodo, la fretta e la norma proposta che Forza Italia in Consiglio regionale andrà a emendare in maniera pesante, a partire dal capitolo inerente il trasferimento di risorse alla nuova città che, con l’attuale norma D’Alfonso, è oggi impedito”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri al termine dell’audizione odierna dei tre sindaci in Commissione a L’Aquila in vista della seduta di Consiglio regionale sul tema che il Governatore ha già annunciato per fine gennaio o, al massimo, inizio febbraio.

Un punto è chiaro per tutti: il processo di fusione lo hanno votato i cittadini e si farà. Fermo restando questo paletto, è però evidente, e oggi è stato confermato dai sindaci, che la norma pensata e varata dal Governatore D’Alfonso è piena di lacune, di difficoltà realizzative, è confusa e molto difficilmente – ha detto il Capogruppo Sospiri - arriveremo alla scadenza del primo gennaio 2019, ossia allo scioglimento dei tre Consigli comunali, con un iter serio, lineare e condiviso. Quella del Governatore D’Alfonso è una legge sbagliata, farraginosa, criminogena e senza copertura finanziaria, e vogliamo capire se D’Alfonso pensa di scherzare con la fusione di tre Comuni, tutto questo già lo sapevamo e oggi è stato confermato dal confronto diretto con i tre sindaci. Nessuno contesta la fusione, nessuno oggi è ancora contrario, ma non possiamo condividere quel processo frettoloso che non riconosce ai sindaci in carica neanche il diritto di valutare ed esprimere serenamente la propria opinione formale. Contestiamo le superfetazioni come il Comitato che, secondo la legge, dopo il pronunciamento in Consiglio regionale, avrà 60 giorni di tempo per fare il Programma della fusione, e, contemporaneamente, un pseudo-Osservatorio per la fusione che, a sua volta, avrà 60 giorni di tempo per valutare la fattibilità della fusione, sciogliendo i nodi entro aprile 2018. E il tutto dovrebbe accadere mentre si svolgono anche le elezioni politiche che peraltro vedono il Presidente D’Alfonso già auto-candidato al Senato. Poi la stessa norma prevede la costituzione di un’Assemblea Costitutiva, terza superfetazione, formata dai consiglieri comunali dei tre Comuni, che entro un anno dovranno redigere lo Statuto del nuovo Comune, la Nuova Pescara, da inviare all’approvazione dei Consigli comunali entro maggio 2019. Il tutto con una sola certezza, ovvero che i nostri territori non avranno alcun vantaggio da questo processo, visto che la legge del 9 maggio 2006, non corretta, afferma che la Regione stanzia finanziamenti solo per la fusione di Comuni al di sopra di 2mila abitanti e al di sotto dei 15mila abitanti, dunque la Nuova Pescara non avrà alcun beneficio. Sicuramente il confronto odierno con i sindaci è stato importante per confermare la bontà delle azioni che Forza Italia metterà in campo a partire da questo momento. Innanzitutto emenderò in maniera concreta e pesante quella legge, iniziando con l’obbligo di prevedere trasferimenti di risorse all’eventuale nuovo comune, quindi cancelleremo le superfetazioni dalfonsiane, Comitato, Osservatorio e Assemblea Costitutiva. Ma soprattutto D’Alfonso dovrà scrivere esplicitamente che gli Organi della Nuova Pescara saranno rinnovati alla scadenza naturale delle attuali amministrazioni, ossia maggio 2019

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