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Vasche antiesondazione: Sospiri (FI), "domani inevitabile protesta a Pescara"

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“Il pasticcio del progetto delle Vasche antiesondazione, previste a Rosciano e Cepagatti, domani paralizzerà Pescara che dovrà ringraziare la sciocca ostinazione del Governatore D’Alfonso, sordo alle legittime richieste dei proprietari delle aree che si vedranno penalizzati e danneggiati da un’opera pur necessaria. Da mesi abbiamo approvato in Consiglio regionale due emendamenti per il riconoscimento di equi indennizzi sia ai proprietari privati sia alle pubbliche amministrazioni coinvolte, peccato che il Governatore abbia deliberatamente scelto di ignorare quegli emendamenti, scatenando una protesta inevitabile di un martedì nero”.

Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ricordando la protesta dei trattori che domani invaderanno il centro di Pescara per protestare contro la realizzazione delle vasche di laminazione.

“Nei mesi scorsi il Governatore D’Alfonso è riuscito a sbloccare l’iter di un progetto iniziato con il Governo Chiodi, ossia la realizzazione delle 5 vasche o bacini di laminazione, ossia le vasche di espansione, necessarie per permettere al fiume Pescara di esondare in occasione delle piene ventennali, trentennali e cinquantennali, un’opera – ha riepilogato il Capogruppo Sospiri – oggi obbligatoria perché nel tempo molti Comuni che corrono lungo l’asta hanno cementificato le aree naturali di esondazione e tutti ricordiamo gli effetti su Pescara dell’alluvione del 2 dicembre 2013, quando è stato necessario evacuare l’intero quartiere di Villaggio Alcyone e l’acqua ha invaso la golena sud e quella nord. Ora il progetto prevede la realizzazione di quelle vasche negli abitati di Rosciano e di Cepagatti perché, paradossalmente, sono stati i Comuni più virtuosi, ossia i soli due Comuni che hanno lasciato correttamente libero il territorio a ridosso del fiume. Le vasche vengono dunque realizzate, e, dovendo acquisire i terreni necessari per le opere, ciò accadrà tramite una legge che stabilisce la Servitù di allagamento, ovvero non ci saranno espropri veri e propri, anche per evitare il rischio di contenziosi che avrebbero allungato i tempi di cantiere con il rischio di perdere i 54milioni di euro di finanziamento, dunque i terreni, tutti di natura agricola, non verranno tolti ai proprietari, ma ci sarà solo una servitù e i proprietari potranno continuare a coltivarli, imponendo, però, comunque delle limitazioni, ossia dei danni".

"Personalmente ho però fatto approvare due emendamenti alla legge 7 del 2010, per garantire comunque un indennizzo nei confronti dei Comuni e dei cittadini che sono stati bravi, e dunque non hanno cementificato come a Manoppello o Spoltore, né hanno fatto opere folli come a Pescara con la diga foranea: con il primo emendamento abbiamo previsto un ristoro per i proprietari dei terreni, che andrà da un minimo del 40 per cento del prezzo di mercato sino a un massimo del 75 per cento, a seconda se la superficie andrà a ospitare la vasca, o l’argine o solo la strada di accesso alla vasca. Con il secondo abbiamo previsto per i Comuni virtuosi, ossia Rosciano e Cepagatti, il pagamento di un ristoro consistente nella realizzazione di opere di mitigazione delle criticità idrauliche, idrogeologiche e ambientali. Tuttavia approvati gli emendamenti, il Governatore non ha dato loro seguito, tanto che quattro mesi fa lo stesso Consiglio comunale di Cepagatti ha approvato, per la seconda volta, un ordine del giorno esprimendo la propria contrarietà a quelle opere. E quei documenti hanno inciso anche sull’iter procedimentale presso il Comitato Via che per mesi ha disposto anche la sospensione delle opere fino a quando la Regione non avesse definito i rapporti con i 170 proprietari interessati da un cantiere che comunque andrà a stravolgere la propria situazione. Personalmente lo scorso 30 marzo ho presentato delle osservazioni tramite il portale on line Sportello Ambiente".

"Teoricamente, dopo aver comunque perso 4 mesi di tempo sulla tabella di marcia, il Governatore D’Alfonso avrebbe dovuto aprire, suo malgrado, il valzer delle trattative – ha proseguito il Capogruppo Sospiri -. E invece abbiamo scoperto che, dopo un sopralluogo da parte della Commissione Via regionale, avvenuto lo scorso 3 aprile, sarebbero stati presentati integrazioni di documenti e studi relativi all’impatto ambientale del progetto e il 13 aprile scorso è stata inoltrata la richiesta di riavvio della procedura presso lo stesso Comitato Via. Ci siamo subito attivati per fermare le procedure e infatti abbiamo chiesto che ci venisse dato, a tutti i cittadini e i comuni interessati, almeno 60 giorni per poter esaminare attentamente il nuovo progetto; inoltre abbiamo chiesto che la Regione rendesse note le integrazioni presentate sull’impatto ambientale, al fine di garantire una opportuna e doverosa trasparenza a una procedura che interesserà 170 famiglie, i cui diritti vanno tutelati, nel pieno rispetto di quanto approvato dallo stesso Consiglio regionale. La Regione ha concesso 30 giorni e noi abbiamo subito ripresentato le nostre osservazioni, ma oggi nulla è cambiato, tanto che ho presentato nuove osservazioni".

"Cinque i punti di contestazione – ha riassunto il Capogruppo Sospiri -: innanzitutto ho chiesto la relazione istruttoria e il relativo parere per formulare le osservazioni onde evitare un ricorso amministrativo per contrasto di legge e quindi inficiare l’intero procedimento, da parte dei cittadini e istituzioni interessati. Ho chiesto di nuovo il  curriculum del Responsabile dell’Istruttoria individuato dalla Regione Abruzzo, per verificare il possesso dei requisiti che lo rendano adatto all’incarico. Manca ancora lo studio sulle terre e rocce da scavo da allegare allo Studio di Impatto ambientale e da sottoporre alla valutazione e prescrizione del Comitato Via. Poi, lo Studio di Incidenza Ambientale inserito nel fascicolo sul sito della Regione ‘Sportello Ambiente’ viene posto sotto la voce ‘integrazione’, dunque risulta di difficile reperimento per i cittadini, in quanto andrebbe collocato sotto la voce VINCA. Infine, lo Studio sotto la voce ‘Integrazione’ contiene due file con lo stesso nome e oggetto, e nessuno ha chiarito quale dei due sia quello valido. Abbiamo chiesto approfondimenti e invece il Governatore D’Alfonso ha tirato dritto per la propria strada, ignorando le legittime istanze dei cittadini che domani porteranno i trattori su Pescara per rivendicare i propri diritti e non dei privilegi. Sapevamo che la cieca sordità del Presidente avrebbe esasperato gli animi, a questo punto torniamo a chiedere la riapertura del fascicolo con una sospensione del suo iter per dare seguito a quanto disposto dallo stesso Consiglio regionale”.

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