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La Pro Loco di Pianella ricorda il pittore Nicola Maria Rossi

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Sabato 21 luglio alle 21.30 nella suggestiva cornice di Largo Teatro di Pianella la Pro Loco apre la stagione estiva con il primo evento in calendario: una conferenza su Nicola Maria Rossi organizzata dall'Avv. Loris Di Giovanni, responsabile provinciale cultura dell'UNPLI Pescara e consigliere regionale del sodalizio, che introdurrà e modererà l'evento.


Porterà il saluto della Pro Loco il presidente Dott. Roberto Sergiacomo che ci ricorda come la manifestazione viene da lontano <..nel 2010 la Pro Loco di Pianella in collaborazione con il periodico Pia.Ce diede alle stampe un'edizione speciale del giornale dedicata alla riapertura della Chiesa di San Domenico a seguito del terremoto. Notizie e ricerche storiche che sono state ulteriormente arricchite nella pubblicazione "Miracolo di un restauro" e del relativo convegno che contribuimmo a realizzare assieme alla Fondazione PescarAbruzzo e alla Prof.ssa Mira Cancelli Falasca. "Miracolo" legato proprio al restauro delle pale d'altare ed alla sensazionale scoperta della "firma" di Nicola Maria Rossi, allievo di Francesco Solimena >.


L'evento si avvale del patrocinio del Comune di Pianella e sarà lo stesso sindaco, l'avv. Sandro Marinelli, a portare il saluto dell'Amministrazione Comunale.
Ospite d'onore il Prof. Nicola Mattoscio Segretario Generale della Fondazione PescarAbruzzo che con un munifico intervento sponsorizzò il restauro dei dipinti conservati nella Chiesa di San Domenico.


il Dott. Marco Vaccaro dell'Università G. D'Annunzio di Chieti e la Dott.ssa Cornelia Dittmar, restauratrice delle opere del Rossi, con l'ausilio di un proiettore, racconteranno della vita e delle opere del pittore napoletano, nonchè delle fasi salienti del restauro e della scoperta dell'attribuzione all'autore.
Ma è il Dott Marco Vaccaro  a darci qualche piccola anticipazione sul Nostro:


< ..La storia della pittura è condizionata dai mutamenti del gusto ed è ricca di artisti il cui valore è stato riconosciuto solo post mortem; d'altro canto, può accadere che pittori fortunati in vita cadano successivamente nell'oblio, finendo per essere noti solo agli stretti specialisti della materia. Questo è il caso del napoletano Nicola Maria Rossi, nato intorno al 1690 ed entrato a 16 anni nella bottega di Francesco Solimena, la più importante “accademia” pittorica del Regno delle due Sicilie. Qui, Bernardo De Dominici, il biografo degli artisti napoletani, lo ricorda come uno dei più brillanti allievi, insieme a Francesco De Mura; circostanza confermata dalle opere giovanili ancora esistenti a Napoli in Santa Maria della Pazienza e in San Nicola alla Carità, effettivamente fedeli allo stile solimenesco.

L'occasione per un'affermazione individuale giunse al Rossi attraverso la mediazione di Girolamo Capece marchese di Rofrano, un personaggio romanzesco che, favorendo la fazione austriaca durante la guerra di successione spagnola, s'era guadagnato una posizione di rilievo alla corte degli Asburgo: il marchese lo condusse nel 1726 a Vienna, dove Rossi, oltre a decorare il suo palazzo, poté stringere importanti conoscenze con il nobilato locale, che ne apprezzò l'abilità di ritrattista. Un altro fedele dell'imperatore, il conte di Harrach, nominato viceré a Napoli, ne fece uno dei suoi artisti favoriti, commissionandogli lavori per le sue residenze austriache. Tra i dipinti Harrach, oggi conservati al castello di Rohrau, ci sono le migliori realizzazioni del Rossi: tre grandi quadri dal soggetto particolarissimo, inerenti a momenti di vita pubblica del Viceré, che descrivono con singolare vivacità le cerimonie svolte a contatto con il popolo napoletano.

La fine del dominio austriaco a Napoli non influì sulla fortuna del pittore, che venne scelto nel 1738 dal nuovo sovrano Carlo III di Borbone per affrescare il palazzo Reale; l'impegno accanto ad artisti del calibro di Solimena, De Mura e Domenico Antonio Vaccaro, confermava il suo “status” di apprezzato decoratore per residenze patrizie, capace di svolgere con brio le concettose allegorie tipiche dell'epoca. Il Rossi, tuttavia, non disdegnava certo di lavorare per chiese e conventi; benché la sua produzione sacra risulti più convenzionale, nondimeno venne ammirata e richiesta a Napoli e in diversi luoghi del Regno.

Tra questi luoghi, c'era anche l'Abruzzo: ben sei pale d'altare, databili alla tarda maturità del pittore, scomparso nel 1758, sono state recentemente recuperate da un provvidenziale restauro nella chiesa di San Domenico a Pianella. Una scoperta importante che, oltre a testimoniare la più ampia commissione nota dell'artista, evidenzia un rapporto privilegiato cominciato fin dalla giovinezza (un quadro firmato e datato 1718-19 è a Vasto, altri erano a Campana di Fagnano e a Roio nell'aquilano) ed ancora da approfondire per restituirlo alla storia regionale ed alla meritata attenzione di studiosi e appassionati.>.

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