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PIANELLA: GIUNTA E CONSIGLIO RIVEDONO AL RIBASSO LE INDENNITA’

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Dopo la iniziale deliberazione sia della giunta che del consiglio comunale che, come prevede la legge, dopo le elezioni debbono stabilire i compensi degli amministratori secondo le tabelle normative, sia l’organo esecutivo che quello consiliare si sono determinati a rivedere quanto già stabilito subito dopo il voto.

“ Dopo una prima deliberazione assunta sulla scorta del calcolo fatto dagli uffici applicando le tabelle risultanti dalla mancata proroga del taglio del 10% previsto dal d.l. 78/2008, spiega il sindaco Sandro Marinelli, gli uffici hanno ipotizzato una ulteriore impostazione interpretativa che, ritenendo ancora vigente, nella perdurante mancanza del previsto decreto ministeriale, il D.L. 266/2005 non espressamente abrogato, potrebbe vedere ancora operativo l’abbattimento del 10% delle indennità ivi originariamente contenuto.”

“Nel perdurare dell’incertezza interpretativa – aggiunge il primo cittadino – come maggioranza abbiamo ritenuto di adottare una nuova deliberazione per evitare qualsiasi problema all’ente in caso di sviluppi in senso restrittivo, optando altresì anche per la rinuncia alla possibilità di recuperare di alcuni punti percentuali le indennità che pure la legge ci avrebbe consentito per aver rispettato alcuni parametri virtuosi.”

“ Personalmente – conclude il Sindaco – non sono tra quelli che assecondano l’imperversante demagogia sulle “rinunce” alle indennità, poiché amministrare un comune in questi tempi di gravi ristrettezze di risorse e incessanti disastri climatici ed idrogeologici è impresa che richiede competenze, professionalità, tempo, dedizione ed assunzioni di responsabilità enormi e non è credibile né serio che, senza alcuna effettiva incidenza sulle casse pubbliche, si rinunci ad un indennizzo che invece compensa almeno in parte tanto impegno;magari, per evitare che ad amministrare i comuni arrivi in futuro solo gente di scarsa capacità e professionalità, sarebbe invece opportuno introdurre un sistema progressivo in base alla capacità di raggiungere o meno gli obiettivi proposti nel programma elettorale, ma, in attesa che il governo decida di affrontare la questione, al momento abbiamo comunque voluto optare per l’interpretazione di maggiore prudenza, riducendo complessivamente del 12% le indennità erogabili, non per gettare fumo agli occhi dei cittadini, ma solo per coerenza con il tradizionale approccio prudenziale nell’uso delle risorse pubbliche”.

 

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