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Associazione Fontevecchia la celebrazione della nona edizione della Festa de ‘Lu’ Sant’Antonie’

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Neanche la pioggia è riuscita a fermare le decine e decine di persone che domenica pomeriggio hanno partecipato alla tradizionale celebrazione de ‘Lu’ Sant’Antonie’ promossa per il nono anno consecutivo dall'Associazione Fontevecchia al Borgo Case Troiano. La benedizione dell’altare votivo, la processione con i pani e i dolci tipici della festa, il falò e, subito dopo, la benedizione degli animali presenti, cani, gatti e piccoli volatili, portati dai presenti per onorare il santo: sono stati questi i momenti clou dell’iniziativa che ha di fatto aperto le celebrazioni calendariali promosse dall’Associazione per il 2019.

“Ancora una volta abbiamo restituito forma e sostanza a una manifestazione che fa parte delle nostre radici e della nostra memoria, e che finalmente, grazie all’impegno profuso negli ultimi anni, anche attraverso un’intensa attività di divulgazione condotta nelle scuole, si sta recuperando – hanno spiegato dall’Associazione -. Il nostro obiettivo è la gelosa conservazione e custodia di quelle tradizioni e di quelle feste calendariali che nel secolo scorso hanno scandito la vita dei nostri nonni”. Intenso il programma delle attività che hanno segnato la festa, svoltasi regolarmente seppur sotto la pioggia che non ha scoraggiato alcuno dei presenti, arrivati non solo da Pescara, Spoltore e Montesilvano, anche da Bisenti, Città Sant’Angelo, Chieti, Lanciano, Sulmona e da L’Aquila. Presente anche l’assessore alla Cultura Roberta Rullo in rappresentanza dell’amministrazione comunale. L’evento ha preso il via alle 17 con l’esposizione delle tipiche coperte di lana abruzzesi, bianche e marroni o color amaranto, le ‘tarantine’ poiché prodotte a Taranta Peligna, assieme all’allestimento dell’altare devozionale dedicato a Sant’Antonio dov’è stata esposta l’immagine del Santo circondata dalle arance, raccolte dall’albero appositamente piantato nel borgo, e dai ceri. Quindi la benedizione dell’altare popolare, con la processione delle donne e degli uomini del borgo con i canestri di pani e le arance, pani destinati a essere poi distribuiti ai presenti e che, come vuole la tradizione, vanno consumati proprio nella giornata del Sant’Antonio. Quindi si è svolta la benedizione del fuoco, il primo dei quattro delle feste calendariali, preparato dai volontari dell’Associazione con rami, sterpi, rovi, frasche e canne secche, tutto materiale proveniente dagli orti e dai campi posizionati in modo da formare una vera e propria piramide rivestita di rami di lauro. “La tradizione vuole che tra le fiamme del fuoco i nostri nonni – hanno spiegato ai presenti i membri dell’Associazione - ritrovassero le immagini che, in qualche modo, davano una previsione di come sarebbero andate le stagioni successive in termini di fortuna o meno nei raccolti e, anche quest’anno ognuno ha potuto scrutare tra i lembi di fuoco per tentare di individuare un segno benaugurale per l’anno nuovo appena arrivato”. Infine la tradizionale benedizione degli animali portati dai presenti e la distribuzione de Lu’cumplimend’, ossia vino rosso caldo con spezie, e li cillitt’, dolce tipico a forma di uccellino preparato con ripieno di marmellata d’uva, e dei pani benedetti di Sant’Antonio. “Da questo momento – hanno aggiunto i componenti dell’Associazione – ripartono ufficialmente le iniziative promosse da Fontevecchia e i prossimi appuntamenti saranno quelli della Candelora e di San Biagio con i tipici taralli”.

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