âLa struttura individuata dalla Cooperativa Polis per ospitare i presunti profughi a Manoppello, ovvero âI Calanchiâ a Colle SantâAndrea, è inagibile, non è dotata di tutti i requisiti necessari per garantire lâaccoglienza, dunque non può ospitare nessuno. Lo hanno detto oggi in un documento il vicesindaco di Manoppello, Melania Palmisano, e il capogruppo consiliare della lista âUniti per Manoppelloâ che hanno sollevato la pesante problematica in una lettera indirizzata allâUfficio Tecnico comunale e al sindaco chiedendo che, in assenza dei requisiti richiesti, non venga rilasciato quel certificato di agibilità , anche alla luce della petizione sottoscritta da 800 cittadini preoccupati di quanto accadrà nella loro cittadina tra pochi giorni, richiesta che ovviamente sosteniamo e per la quale siamo pronti ad aprire un nuovo fronte di battagliaâ.
Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri rendendo nota la lettera.
âSiamo francamente stanchi della strumentalizzazione populista operata sulla pelle dei presunti profughi, gente che non scappa da guerre, ma da una condizione di povertà per venire nel nulla, ovvero nel nostro Paese dove si aggiungono alle nostre emergenze di degrado â ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Coloro che si prestano al business continuano a parlare di âaccoglienza della misericordiaâ, di principi come la solidarietà , peccato che per la loro misericordia e solidarietà siano disposti a concedere lâuso dei propri immobili solo a pagamento, e infatti lâimprenditore di Manoppello ha ammesso di aver concesso lâuso del proprio agriturismo per i migranti solo per far fronte alla crisi che attanaglia, evidentemente, la sua azienda. E peccato, ancora, che questa misericordia si possa esercitare solo ai danni di 7mila anime di Manoppello che si vedono piombare dentro casa 24 migranti di cui non sanno nulla: non sappiamo da dove arrivano, perché, non conosciamo i loro veri nomi e cognomi, né quali intenzioni abbiano".
"à ora di finirla con il falso buonismo e con lâipocrisia: quello degli immigrati è un business che non intendiamo più tollerare. Siamo riusciti a fermarlo a Pescara, siamo riusciti a bloccarlo a Pianella, e ora ci muoveremo su Manoppello, sollevando quelle questioni tecniche che non consentono lâutilizzo dellâagriturismo per ospitare i presunti profughi. Dice lâimprenditore che la sua struttura âpossiede tutte le autorizzazioni previste dalle normativeâ. Non la pensano così gli amministratori di Manoppello, ovvero il vicesindaco Palmisano e il capogruppo Di Bartolomeo i quali in una lettera indirizzata anche al sindaco hanno sollevato tre problematiche: la mancanza di autorizzazione allo scarico da parte della Provincia: lâipotesi di fossa a tenuta non è legittima in quanto si dovrebbe dotare di fitodepurazione o subirrigazione; lâAttestazione di Prestazione Energetica non risulta depositata presso il competente servizio regionale. Manca il codice identificativo, pertanto è nulla; infine inottemperanza della legge 13/89, ovvero non vengono spiegati i presidi adottati per il superamento delle barriere architettoniche (porte, gradini, dislivelli, bagni)â. Per queste ragioni i due amministratori hanno chiesto che ânon venga rilasciato il certificato di agibilità al fabbricato in oggettoâ, come da richiesta protocollata in Comune solo il 14 ottobre scorso. Tradotto: a oggi lâagriturismo, intestato alla signora Myriam Moffa, e non Nicolino Moffa, non è dotata di agibilità , dunque ci chiediamo anche come sia possibile che qualcuno abbia preso in considerazione quellâimmobile per accogliere i presunti migranti".
"Di nuovo â ha constatato il Capogruppo Sospiri â ci sembra di rivivere la stessa situazione di Pianella dove un imprenditore pretendeva di ospitare 20 presunti profughi in una struttura collaudata per soli 7 posti letto e siamo riusciti a sventare lâinvasione. Ovviamente ci attendiamo attenzione e soprattutto rigore da parte del sindaco e dellâUfficio tecnico comunale, chiamati a far rispettare le regole e la legge, e, in questo caso, a tener conto dellâaccorato appello di 7mila abitanti che stanno vivendo ore di ansia dinanzi alla prospettiva dellâarrivo di un esercito di immigrati, che non hanno ancora il permesso di soggiorno, ma che piuttosto dal loro arrivo dovranno iniziare la relativa praticaâ.